Oct 23
just a book
io.. non mi ricordo mica chi mi ha regalato (o da chi ho preso in prestito) questo libro

fatto sta che.. bhe, è finito nella mia lista di cose da leggere, e lo sto leggendo.
una vera goduria. capitoli relativamente brevi (10 pagine?), scritto in modo SCORREVOLE.
dal capitolo: << Il giocatore >>
“e perché viene qui allora?” (chiede il terapeuta)
“vengo qui perché mi piace parlare con lei. non mi ha mai ascoltato nessuno. spesso mi accorgo che quando parlo con qualcuno cerco di essere sintetico e di sbrigarmi, come se l’altro non mi desse spazio. Devo fare in fretta, inserirmi nelle pause. Qui no. Lei non mi parla mai sopra e se sto zitto aspetta, così io posso pensare in tranquillità a quello che poi le dico, senza fretta. E mi piace che sembra non volermi guarire. O sbaglio?”
..è esattamente la conclusione a cui ero arrivato io, qualche annetto fa, quando ho fatto qualche lezione di dizione con un ragazzo “da remoto”.
la mia sensazione (del MOTIVO per cui parlo spesso veloce) è che la gente non mi sta a sentire. non ha voglia di sentirmi realmente, idem quando devo chiedere qualcosa al bancone di qualche supermercato.
mi devo spicciare. il disturbo che io arreco agli altri deve durare il minor numero di millisecondi possibile.
MA, guarda un po’, ci sono poche persone con cui questa brutta sensazione non si manifesta.
Le persone che, darwinianamente, ho scelto come miei interlocutori preferiti.
ma che cazzo, ma ci vuole tanto?
gente che ti parla sopra = esame da essere umano NON SUPERATO.
EDIT: altri passaggi di rilievo:
“io sono un perdente che ogni tanto vince. un’idea di me tremenda, ma è la verità ”
il terapeuta pensa: “portarsi addosso il peso di un’immagine di sé così svalutata, cercare ogni giorno di ribaltarla con una vincita e ritrovarsi magari a patire una nuova sconfitta. non potersi permettere una vita senza confronti”
“dentro di me ci sono sensazioni e stati d’animo che posso provare solo quando sono annichilito da una sconfitta. lì c’è qualcosa di più vero, qualcosa che mi fa sentire.. da lì a volte nascono immagini e ricordi che mi emozionano. toccare il fondo è un modo per tornare a contatto con me stesso… distruggermi per ritrovarmi”
No commentsOct 19
Sunday
forse l’ultima volta che ho ascoltato “In the flesh?” è stata… alcuni decenni fa.
mi è venuto in mente di riascoltare un po’ i Pink Floyd su Spotify.. e così.. tanti ricordi
di quando ad esempio, da piccolo (<10 anni) avevo telefonato a Radio Sole per farmi mettere “another brick in the wall” e loro, poverino (ma mango tanto) hanno messo “part 1”, mentre io (ovviamente?) volevo la famosa part. 2!
cmq.. il pensiero più evidente mi è andato.. alle case. ho immaginato la CASA di una persona che, nel 1979 o giù di là , si comprava l’album The Wall e se lo portava a casa. e lo sentiva.
ho pensato all’.. effetto, alla rivoluzione, alla bellezza e alla poesia di quei suoni che uscivano dall’impianto e andavano addosso a tutto ciò che era in quella casa.
lo si potrebbe dire di un disco di Ghali? me sa di no
in un certo senso sono fiero dell’imprinting che è stato dato alla mia giovinezza, perché The Wall (anche il film) era una delle cose più tristi a cui si poteva assistere. e io mi ci annegavo 🙂
Daddy’s flown across the ocean
Leaving just a memory
Snapshot in the family album
Daddy what else did you leave for me?
Daddy, what’d’ja leave behind for me?!?
…chi poteva mai capire il senso di queste parole?
La domenica è tipicamente un giorno di merda. L’ho sempre più o meno odiata.
La cosa bella della domenica (quando è bel tempo) è la passeggiata col sole post pranzo, il giro in bici sulla riviera
ma per il resto la domenica è una sorta di pausa: bisogna solo aspettare che passi
io dico: almeno (almeno), cerchiamo di non tradire troppo noi stessi.
No commentsOct 8
Questa è vita
Greenwich Mean – Krantz Carlock Lefebvre
ieri sera avevo solo sentito .. ma non visto
e c’era qualcosa di familiare.. mo’ ho realizzato che c’è Wayne Krantz alla chitarra *
mi salvo questo video sul Desktop prima che lo tolgano da Youtube (non si sa mai)
No commentsSep 19
2 giorni alla fine
chissà , forse ci impiegherò realmente 2 giorni a finire questo libro:

“La mia tecnica non stava funzionando, ma io continuavo a provare a farla funzionare per mezzo della forza bruta. [..] Se ti impegni troppo, allora ti stai impegnando troppo. Quando ho cambiato la mia tecnica, le cose sono diventate praticamente facili. […] Quindi, ogni volta che ti ritrovi a fare grandi sforzi senza successo, stai cercando di forzare qualcosa che non si adeguerà alle circostanze. E’ una perdita di tempo distruttiva. E se questo non è sufficiente, le tue tecniche devono sempre poter evolvere e cambiare, nella relazioni, nella vita, nella scienza, nella società . Altrimenti ristagni, e a lungo andare non arriverei da nessuna parte. […] La coerenza è contraria alla natura, contraria alla vita.Le uniche persone del tutto coerenti sono i morti.”
[…]
“Blip ha scheggiato anche i manici di tutte le tazze da tè in casa, sicuramente con un martello angolato. Lo ha fatto dopo aver appreso che la cerimonia del tè zen viene celebrata usando tazze senza manici per evitare di bere il tè finché è troppo caldo. Se la tazza è troppo calda per sollevarla, è troppo calda per bere, una logica semplice che sfugge alla nostra cultura da fast food”.
cmq, maledizione. quanto cazzo è COMPLICATO trascrivere un pezzo di libro.

Aug 21
say my name
per secoli ho usato l’approccio di studiare le cose “dalla a alla z”
facendomi anche sinistrare dalla “fretta di finire” (cit. noi stessi – https://www.youtube.com/watch?v=RAdoyv8J6HQ&list=RDRAdoyv8J6HQ&start_radio=1)
come dicevo, questa cosa mi ha sfiancato
bisogna imparare a chiamare le cose col proprio nome.
uno potrebbe rifiutare l’idea di pronunciare “non ho proprio voglia di andare a suonare in sala prove oggi”.
ma no! come fai a dirlo! suonare è così bello
e invece tu vai lì, a jammare, fa tutto schifo, non c’è intesa, non c’è feeling, non vedi l’ora che finiscano quelle 2 ore. non è vero che è sempre bello
se oggi dovessi iniziare un altro corso su Udemy o qualche altra cyber-piattaforma..
…penso che il risultato sarebbe solo di accrescere la mia tensione.
invece, ogni tanto, mi sforzo di vivere nel presente
si è concluso da pochissimo il WHY e sono usciti i talk (https://media.ccc.de/)
ne ho scelti un po’ da vedere, tipo quello del tizio che parla di “farsi un provider a casa sua”
l’ho visto, e ad un certo punto ha tirato fuori
ho cliccato su “Test your ISP” (https://media.ccc.de/v/why2025-9-how-to-become-your-own-isp) , fiducioso che sarei stato “promosso”.
COL CAZZO

la cosa mi ha un po’ shockato. anche perché, ricordavo di “essere stato promosso” su quest’altro sito:
https://rpkitest.nlnetlabs.net
possibile che NON stiamo facendo correttamente la validazione RPKI?
allora mi sono detto: ok, cerchiamo un attimo di capire.
sappiamo che entrambi questi sito usano un javascript che tenta di scaricare risorse da 2 punti:
- un url che dovrebbe essere normalmente raggiungibile
- un url che NON dovrebbe essere raggiungibile, in quanto annunciato tramite BGP senza opportuna validazione RPKI
ho iniziato a spulciare il codice, sono finito qui:
https://github.com/density215/rpki-web-test/blob/main/src/librpki.js
speravo di trovare QUI lo stramaledetto url “non valido”:

ne ho parlato un po’ con persone su ITNOG, ed è uscito fuori che probabilmente “sembra frutto di zombi” (cito).
Quindi, insomma, quel sito attualmente non mi aiuta a fare l’analisi che voglio fare.
Bisogna ammettere che il sitodi Cloudflare, almeno, ci fa la cortesia di rendere espliciti i siti che vengono usati per fare quei test…
https://valid.rpki.isbgpsafeyet.com
https://invalid.rpki.isbgpsafeyet.com
ah, aggiungo il particolare che solo chi aveva ipv6 “aveva il problema” (ossia: riusciva a raggiungere invalid.rpki.cloudflare.com, mentre non avrebbe dovuto farlo): una collega che è IPv4 only superava con successo il test.
ho dato un’occhiata sui nostri edge routers.

quindi.. dal nostro punto di vista, CI RISULTA CHE QUELL’IP NON DOVREBBE ESSERE RAGGIUNGIBILE (in quanto proveniente da una rotta “invalida”)
ma invece la rotta ce l’ho, ma è una rotta “generica”:

per farla breve, è uscito fuori che uno dei nostri upstream provider ci stava annunciando quella rotta.
cosa che non dovrebbe avvenire, o meglio: o ti pigli la FIRT (full Internet routing table) o la default (2000::/3 è praticamente la “default route” per ipv6).
vabe’, abbiamo modificato il filtro in ingresso per SCARTARE quell’annuncio e…

mo sci 🙂
tutto questo per dire che… piuttosto che guardare passivamente un video, mi sono lasciato trasportare da quello spunto per mettere le mani in pasta su alcune cose. non scambierei questa piccola ma intensa esperienza con nient’altro 🙂
1 commentAug 3
Non ringrazierò mai abbastanza
quel cazzone di Emiliano Verrocchio per avermi fatto conoscere, almeno, i Mansun.
per secoli ho ascoltato ossessivamente “Being A Girl”.
ma ultimamente… sto in fissa con “Six”
bomba assoluta.
grazie Emi *
1 commentJul 26
Il telo di Filippo
oggi sono incredibilmente felice.
no, non nel senso che sono veramente molto felice. ma è raro che lo sia
ieri sera abbiamo suonato a Ombretta, con Piermattei
vediamo gli ingredienti che mi hanno portato ad essere molto felice
- andrea mi aveva scritto (forse tipo a Giugno), proponendomi di suonare al concerto di inaugurazione del suo nuovo disco
- io devo dire che ho detto subito SI’. l’unica perplessità era “suonare tutti i pezzi” o “solo 5 o 6”. alla fine li ho suonati tutti
- all’inizio ho avuto la classica sensazione “e mo’ che cazzo ci suono qua sopra”. ma poi non si è rilevata un obstacle
- le prove le abbiamo fatte a casa di Mauro, in via Firenze
- sono state le prove più easy della mia vita. non sono mai durate più di 1 ora e mezza, siamo stati a casa, mauro ha sempre fatto trovare acqua, succhi di frutta e, cosa più importante, UVA. LA CAZZO DI UVA
- i volumi non sono mai stati assordanti
- l’unica perplessità era: ma non sarebbe opportuno avere un batterista/percussionista? questa cosa alla fine è stata ACCOLTA e ha suonato con noi Marco Sburzo. una persona buona, con una grande aura positiva *
- il posto in cui abbiamo suonato era veramente molto carino. e pieno di belle signorine 😀 non ci ero mai stato
- …era venuto in spiaggia anche Filippo, che si era fatto un bagno e aveva annunciato che probabilmente si sarebbe dimenticato l’asciugamano lì in spiaggia a fine serata
- il suondcheck è stato.. anche qui uno dei più godibili della mia vita. Molecola è stato bravissimo. ah, c’era anche Fernando *
- Marzia mi ha raggiunto verso le 19, si è sorbita l’intervista di Andrea a Radiostart, e poi abbiamo cenato TUTTI insieme (tipo in 20: walter nanni, giulia+giorgia+loreto, andrea+francesca+amica, mauro, io+paperotta, molecola, various)
- Abbiamo suonato bene *
- sono venuti tanti amici
- sono riuscito a far incontrare due persone che “si cercavano” (per motivi non proprio simmetrici)
- ero preoccupato per Janet *** perché era venuta in macchina ed aveva bevuto un po’.. ma stamattina mi ha risposto al messaggio, tutto ok * non le hanno ritirato la patente

May 17
Sentirsi vivi
Dweezil Zappa plays Camarillo Brillo da qualche parte nel 2012
…il problema è: uno può sentirsi vivo SEMPRE? sarebbe realistico?
“se volete fare un omaggio a Zappa, suonate la sua musica, se siete musicisti. se non siete musicisti, suonatela lo stesso. questo, lo renderà felice” (Gail Zappa)
IMMAGINE DEL CUORE, MOLTO GRANDE
No commentsMay 10
Sacc se…
…a kussù gli devo LA VITA:
ogni tanto mi capitano ‘sti video: “una giornata tipo di X, a day as YZW”…
stavolta mi è capitato questo Tadi.
sembrava parlasse di me. per mesi (se non anni) ho letteralmente giocato a ficcarmi una sorta di imbuto in testa e a riempirmela con tonnellate di informazioni (“theory overload”)
per passare il tempo…. o forse anche, ahimé, per riempire i vuoti.
ma il risultato qual è? che sono mentalmente ultra-affaticato.
la prospettiva di imparare le regole di un nuovo gioco da tavolo MI DISTRUGGE (rimane sempre possibile giocare a Dixit).
e niente. ho deciso di smetterla. almeno per un po’. mo’ sono “settimane” che ho abbandonato questa pseudo-urgenza di rincorrere chissà che cosa.
sono stato persino in grado di aprire un libro, vedere che aveva 12 capitoli, e decidere che valeva la pena concentrarsi sul 2, 3, e forse l’ultimo.
…così come stato capace di iniziare un corso di “advanced web hacking blah”, e di dirmi: “no, ‘sta roba mi costa troppa fatica. sarebbe estenuante prendere appunti per poi cmq non essere in grado di trattenere quelle nozioni, visto che per me è probabilmente troppo avanti”.
ringazio il me stesso che è stato così saggio da concludere: questa cosa x mo’ non me la posso permettere. che ci vuole ad ammetterlo?
mi sto preparando per il workshop ipv6, sto mettendo le mani in pasta, è tutta un’altra cosa.
p.s. cito anche P. “se tu ci pensi troppo ad una cosa, ti stufi prima ancora di iniziare a farla veramente”
No commentsMay 10
The Fall
Questa cosa (serie + soundtrack) mi si è ficcata in testa.
c’è definitivamente qualcosa. non so come dire: non è solo “dark”. è anche seria.
e poi lui sembra un bel ragazzo 😀
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