=========================================================== Area: Settimanale Avvenimenti [PeaceLink] Data: 14/5/1994 14:42 Da: Alessandro Marescotti A: Tutti Sogg: BBS chiusi/Comunicato Rete PeaceLink all'ANSA ----------------------------------------------------------- COMUNICATO STAMPA ----------------- L'indagine partita dalla Procura di Pesaro - volta a perseguire la pirateria del software - ha portato in questi giorni al sequesto cautelativo degli strumenti di comunicazione telematica di diverse decine di banche dati in Italia. Nessuno degli avvisi di garanzia ha raggiunto le reti telematiche amatoriali che coordinano le banche dati chiamate in causa nell'indagine e che da anni si battono contro la pirateria del software. E' bene chiarire che ad essere nel mirino dei magistrati sono finiti dei pirati del software che si collegano alle banche dati e non le banche dati stesse, che tuttavia sono state chiamate lo stesso in causa, subendo perquisizioni, sequestri dei computer e dei modem, blocco dell'attivita'. Da quanto e' avvenuto, non si puo' ignorare un'anomalia tutta italiana. L'attuale legislazione in Italia e' infatti assolutamente squilibrata: esiste una normativa recentissima che giustamente reprime la pirateria telematica (per tutelare le aziende del sotware) e non esiste come contrappeso una normativa che tuteli i diritti dei cittadini alla comunicazione telematica, in particolare di quei cittadini (detti sysop, 'system operator') che oggi possono creare sul proprio personal computer una banca dati telematica. Attualmente i 'sysop' rischiano quindi di essere continuamente oggetto di perquisizione per attivita' non direttamente dipendendi dalla loro condotta. In questa situazione di incertezza la telematica popolare - gratuita e amatoriale - rischia di morire a tutto vantaggio della telematica commerciale. Una legge che protegga gli interessi economici senza una legge che garantisca i diritti civili - anche sulla nuova frontiera della comunicazione telematica - rappresenta un'omissione sul versante costituzionale, dato che l'art.21 della Costituzione sancisce che "tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto ed ogni altro mezzo di diffusione", e in quest'ultima espressione rientra pienamente la comunicazione via modem. Oggi - tramite la comunicazione telematica via modem - si puo' aiutare il volontariato, si organizzano soccorsi umanitari, si fa informazione antimafia. La rete telematica PeaceLink - che per queste attivita' di volontariato solidale e che con il volontariato si regge - ritiene indispensabile che la telematica amatoriale venga non solo tutelata ma promossa in un paese democratico. Altrimenti si giungerebbe ad un ulteriore concentrazione delle fonti informative e delle risorse della comunicazione. In una parola: del potere stesso. Tale uso della telematica civile e sociale va incentivato nelle scuole perche' divenga sempre piu' strumento di crescita educativa e cultuale. Nulla sarebbe piu' sbagliato percio' che associare - sulla stampa e nell'opinione pubblica - l'idea della telematica all'idea della pirateria informatica. In reti come PeaceLink o Fidonet ci si impegna da un punto di vista comunicativo per cooperare a scopi civili che dovrebbero indicare viceversa i livelli di maturita' e sensibilita' democratica di una comunita'. Se viceversa si dovesse arrivare metodicamente - con scivoloni autoritari ed indiscriminati - a sequestrare le banche dati di un'intera rete telematica per il sospetto che i pirati informatici e telematici vi si possono collegare, cio' sarebbe un grave danno alla democrazia come sistema di diritti e di garanzie civili. Nessuno del resto avrebbe l'ardire di giungere ad un'applicazione della legislazione tale da ritenere sensato il sequestro della rete telefonica nazionale perche' la mafia - attraverso i telefoni - puo' organizzare attentati. Una cosa sono i criminali e un'altra sono i mezzi di comunicazione. Chiediamo pertanto che la prevenzione e la repressione della criminalita' informatica e telematica sia messa in atto con sistemi evoluti - utilizzati nei paesi ad avanzata tecnologia - e non con sistemi rozzi e indiscriminati che, se creano disagio e perquisizioni presso decine di famiglie, non sembrano d'altra parte i piu' efficaci - a detta degli esperti del settore - per colpire i pirati informatici. Lanciamo - alle realta' telematiche della societa' civile che si riconoscono in questo comunicato, alle associazioni, ai giornalisti e agli operatori dell'informazione, del diritto e della cultura - un'appello affinche' si richieda tutti insieme una normativa nazionale che incorpori civili standard giuridici finalizzati alla tutela del cittadino telematico che usa il modem per la propria crescita culturale, per scopi di cooperazione solidale e di socializzazione dell'informazione democratica. La lotta per i diritti dei cittadini del futuro per noi e' gia' iniziata. prof.Alessandro Marescotti portavoce rete telematica PeaceLink tel.099/303686 14/5/94 --- Mercurio 1.12 Eval. * Origin: PEACELINK, c.p.2009, 74100 Taranto, Italy (61:391/1.5)