259, 7-Giu-94, 09:17, I-----, 2639, B.Parrella, USA, Oakland CA ---------------------------------------------------------- TIME: bloccare i pirati del cyberspace. Riusciranno gli ultimi crackdowns a intaccare il problema globale della duplicazione illegale di software? di Philyp Elmer-Dewitt La spazzata dello scorso mese e' stata rapida e pesante. Decine di finanzieri italiani hanno sventagliato per tutto il paese ed hanno bussato alle porte in citta' come Milano, Bologna, Pisa, Pesaro. Obiettivo: un labile giro di operatori di bulletin-boards sospettati di trafficare in software rubato. Fino alla scorsa settimana, secondo stime non ufficiali, la polizia italiana ha chiuso oltre 60 computer bulletin boards e sequestrato 120 computers, decine di modems e piu' di 60.000 floppy disks. Nel loro zelo, dicono i sospettati, alcuni finanzieri hanno afferrato qualunque cosa vagamente high-tech, compresi registratori, segreterie telefoniche e prese elettriche multiple. E' stata l'operazione piu' grossa all'interno di un deciso - e peraltro disperato - sforzo operato dai governi mondiali per bloccare il diffondersi della pirateria del software. (...) Ma le azioni governative per bloccare le perdite commerciali possono causare piu' problemi di quanti ne risolvano. L'iniziativa italiana, partita proprio mentre si insediava il governo di destra (appena eletto) del magnate dei media Silvio Berlusconi, ha colpito molti sistemi dalle simpatie a sinistra. Ed e' considerato da alcuni italiani come un malcelato tentativo di sopprimere la liberta' d'espressione in un nuovo e fastidioso medium. (...) La rapida crescita dei networks elettronci ha solo aggravato il problema, visto che chiunque abbia computer e modem puo' distribuire software silenziosamente e immediatamente. Oltre 90 Paesi del mondo sono gia' connessi a Internet, il network globale che collega circa 25 milioni di persone. (...) Il tentativo di bloccare la pirateria con le correnti leggi sul copyright sembra rivelarsi impresa disperata. "Gli inventori del copyright non avevano mai pensato che un giorno chiunque avrebbe potuto infrangerlo," dice Mike Godwin, della Electronic Frontier Foundation. Godwin crede che la nostra societa' stia per entrare nell'epoca del postcopyright, dove i creatori di proprieta' intellettuale dovranno trovare sistemi nuovi per farsi pagare. Nel futuro il vero valore del software si trovera' non nel programma stesso, bensi' nei vari servizi che lo accompagneranno: manuali stampati, frequenti aggiornamenti, ed una persona viva all'altro capo del telefono per aiutare quando le cose non funzionano. Se tali delizie saranno abbastanza attraenti, allora forse anche i pirati del software potranno fare la fila per comprarne una copia. ----------------------------------------------------------------- 245, 6-Giu-94, 07:29, I-----, 2479, B.Parrella, USA, Oakland CA ---------------------------------------------------------- ***ARTICOLO SU TIME*** Questi i primi paragrafi del pezzo che uscira' su TIME nei prossimi giorni (il giornalista li ha appena inseriti su The WELL, nel topic sul Fidonet Crackdown). ========== Leaned heavily on reports from this thread for a two-page story in TIME this week. The first three graphs follow: NABBING THE PIRATES OF CYBERSPACE Will the latest crackdowns make a dent in the global problem of illegal software duplication? BY PHILIP ELMER-DEWITT The sweep, when it came last month, was swift and thorough. Dozens of Italian customs officers fanned out across the country and began pounding on doors in Milan, Bologna, Pisa and Pesaro. Their target: a loose alliance of computer bulletin-board operators suspected of trafficking in stolen software. By last week, according to unofficial reports, the Italian police had shut down more than 60 computer bulletin boards and seized 120 computers, dozens of modems and more than 60,000 floppy disks. In their zeal, say the suspects, some officers of the Guardia di Finanza grabbed anything even remotely high-tech, including audiotapes, telephone-answering machines and multiplug electrical outlets. It was the most dramatic move yet in a determined -- and some say increasingly desperate -- effort by governments around the world to curb the spread of software piracy. The unauthorized copying of computer programs by American businesses alone deprived software publishers of $1.6 billion last year, a figure that swells to nearly $7.5 billion when overseas markets are included. ''Industry's loss on a global basis is staggering,'' says Ken Wasch, head of the U.S. Software Publishers Association. But government actions to stem the losses may be causing more problems than they solve. The Italian campaign, which began just as the newly elected right-wing government of media tycoon Silvio Berlusconi took office, hit largely left-leaning bulletin boards. And it is seen by some Italians as an ill-disguised attempt to suppress free speech on a troublesome new medium. In the U.S. a widely publicized federal case against a college student accused of operating a pirate bulletin board may backfire if, as expected, a judge rules that the charges filed against the student do not fit the crime. The underlying difficulty, say copyright experts, comes from trying to guard intangible electronic ''property'' using laws that were crafted with printing- press technology in mind.