From: sdv <[email protected]>
Subject: News ICS 9/4/99 contro la guerra
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Original Message
From: Claudio Bazzocchi
Sent: Friday, April 09, 1999 6:12 PM
Subject: News ICS 9/4/99 contro la guerra
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Care amiche e cari amici,
vi invio il testo dell'intervento di Raffaella Bolini al tavolo di coordinamento governo-associazionismo-Enti Locali di ieri sugli aiuti
umanitari per i profughi del Kosovo.
Un abbraccio
Claudio Bazzocchi

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Intervento di Raffaella Bolini a nome del Consorzio Italiano di Solidarieta' alla riunione del Tavolo di Coordinamento per l'emergenza Kosovo, Roma 8 aprile 1999
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Da dicembre 1998 il Consorzio Italiano di Solidarieta' gestisce in Albania, per conto dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati, sei campi profughi a Burrel, Rubik, Golem. Sin dal primo giorno dell'emergenza, i campi si sono riempiti ben oltre le capacita' di accoglienza delle strutture. Ci sono serissimi problemi relativi ai servizi igienici, alle fognature, alle cucine, mancano letti e attrezzature e il cibo e' insufficiente. Ieri ci sono stati affidati in gestione altri quattro campi a Kavaja. Le persone che oggi sono sotto la nostra diretta responsabilita' sono 6000 persone. Inoltre forniamo assistenza completa, anche se la gestione non e' nelle nostre mani, ai campi di Korca con 4000 persone e di Valona con 2000 persone.

Nei campi ci sono i nostri volontari. I fondi dell'Alto Commissariato stanziati prima dell'emergenza non coprono minimamente i bisogni attuali. Abbiamo lanciato una raccolta di fondi sul nostro conto corrente. Stiamo organizzando convogli di aiuti, invio di tecnici e volontari, e gemellaggi di sostegno con realta' associative ed Enti Locali. Le associazioni aderenti all'ICS -Arci, Acli, Associazione per la pace, UISP, Federazione Chiese Evangeliche, ANPAS- sostengono questa impresa.

Altre associazioni, in prima luogo la Caritas, sono nella nostra stessa situazione in quanto gestiscono direttamente campi profughi. Molte altre associazioni e ong intervengono nei campi con attivita' di sostegno.

In questi primi giorni di emergenza, ci e' sembrato di essere tornati indietro di sei anni, prima di quella riunione con l'allora ministro
Andreatta che diede vita al Tavolo di Coordinamento sulla ex-Yugoslavia, una delle piu' belle esperienze di raccordo fra societa' civile e istituzioni costruita sul campo in Bosnia-Erzegovina, che ancora fa da modello a organismi nazionali e internazionali.

Come sei anni fa, prima di quel Tavolo, il Governo italiano ha dimenticato, nella pratica dell'emergenza, l'associazionismo di
solidarieta' che rappresenta ancora oggi il piu' forte impegno dell'Italia per i profughi del Kosovo in termini di persone assistite.

Nonostante la prima riunione del Tavolo Kosovo, nonostante le dichiarazioni della ministra Turco, per una settimana si e' data
pubblicita' solo all'impegno della Protezione Civile delle sue strutture collegate impegnate nella costruzione dei propri campi. Nessuno ci e' venuto a chiedere se avevamo bisogno di cibo e di coperte, preferendo immagazzinare in campi ancora vuoti. Sono stati oscurati i nostri conti correnti postali che in tempo reale, senza burocrazie e in piena trasparenza, permettono il trasferimento immediato dei fondi in Albania.
La struttura di protezione civile di una delle nostre associate ha dovuto battagliare per essere destinata a uno dei campi gestiti da noi che versa in condizioni particolarmente difficile. Sono state bloccate dalle Prefetture le inizitive di alcuni Enti Locali che intendono sostenere i nostri campi, tentando di imporre altre destinazioni a soggetti istituzionali che collaborano con noi da anni.

Siamo ancora in tempo a correggere questi errori. Per questo siamo a questa riunione del Tavolo con molta speranza e rivolgiamo un appello particolare alla ministra Turco, che coordina il Tavolo, perche' prenda in mano questa situazione e la raddrizzi.

Le nostre posizioni sulla guerra sono note. Le abbiamo espresse nella grande manifestazione del 3 aprile a Roma. Contestiamo al Governo le scelte compiute in merito all'intervento militare della Nato. Ma qui stiamo parlando dell'impegno umanitario. E i profughi non devono pagare il prezzo delle divisioni politiche.

Noi apprezziamo lo sforzo che molte amministrazioni dello Stato stanno compiendo per aiutare i profughi. Probabilmente alcune di esse hanno meno dimestichezza nel trattare con l'associazionismo che non e' nelle strutture di Protezione Civile, quello che lavora con i suoi fondi e i cui volontari prendono le ferie per partire. Il Ministero della Solidarieta' Sociale questa esperienza ce l'ha, gli viene da lunghi anni di lavoro comune. Per questo chiediamo che faccia il possibile per far si' che questo Tavolo di Coordinamento pesi, nella gestione delle emergenze. Non si tratta della ricerca di protagonismi, che sarebbero del tutto fuori luogo in una situazione come questa, ma della necessita' per valorizzare al meglio le risorse che provengono dalla Italia tutta.

Per anni abbiamo lavorato in Bosnia, con i convogli sotto le bombe, con la metodologia del Tavolo. I trasporti in Italia li faceva il Ministero della Difesa con i suoi stemmi, le navi le pagava il Ministero degli Esteri, il magazzino nazionale aveva la targa ICS, i camion in Bosnia avevano il marchio della Cooperazione Italiana. Ognuno con la sua sigla, tutti coordinati dal Tavolo di Coordinamento che faceva lavorare insieme soggetti diversi e distinti.

Noi vi chiediamo di adottare lo stesso stile. Il Governo ha lanciato la Missione Arcobaleno sotto le cui bandiere si muovono le amministrazioni dello stato e diverse associazioni ed enti. Altre strutture, come la nostra, preferiscono mantenere il proprio impegno sotto la propria sigla, la sigla con cui da anni lavoriamo a fianco di tutte le vittime della guerra, in autonomia. Ma autonomia non vuol dire separatezza.

Noi chiediamo che il Tavolo -e il ministro che lo dirige- faccia da collegamento e da raccordo fra Missione Arcobaleno, associazionismo indipendente e altri organismi, in primo luogo l'Alto Commissariato che consideriamo referente prioritario ed essenziale per questa operazione.

Chiediamo che il Tavolo operi scelte concrete che permettano la massima valorizzazione dell'impegno di tutti e che evitino di avere un intervento umanitario di serie A e uno di serie B, perche' questo lo pagherebbero i profughi.

In concreto chiediamo servizi, servizi che favoriscano il massimo coinvolgimento della societa' civile nella solidarieta'. Chiediamo che il Tavolo di concentri sui servizi in questa prima fase molto fluida, di prima emergenza, caratterizzata da una grande volatilita'. Ora si tratta di garantire la sopravvivenza delle persone, le condizioni minime di dignita' a tutti. Diamoci due, tre settimane. Quando la situazione sara' piu' stabilizzata, potremo discutere di progetti e di interventi strutturati.

Chiediamo che il Tavolo garantisca la raccolta e l'inoltro degli aiuti del volontariato, dell'associazionismo e degli Enti Locali. Chiediamo un canale per gli aiuti che rispetti le scelte di destinazione fatte dai donatori e la possibilita' di accompagnare i carichi, condizioni essenziali per costruire e rendere permanenti i gemellaggi, per costruire le condizioni della continuita' dell'impegno. Chiediamo un canale civile per gli aiuti. Molti comitati e associazioni oggi preferiscono, per motivi politici e di coscienza legati alla partecipazione dell'Italia alla guerra, non utilizzare mezzi militari per i propri aiuti. Non vi chiediamo di condividere questa scelta, ma di rispettarla. Si tratta di organismi che lavorano da anni in ex-Yugoslavia e che hanno strettamente collaborato con il Ministero della Difesa quando in Bosnia i nostri militari erano impegnati in missione di pace.

Chiediamo che ai volontari delle associazioni vengano concesse le stesse facilitazioni di cui godono i volontari di Protezione Civile, in particolare per quanto riguarda la possibilita' di godere di aspettative, di assicurazione, dei viaggi.

Chiediamo che venga garantito l'aiuto ai campi gestiti dal volontariato: servono le tende, i gruppi elettrogeni, la benzina, i trasformatori, i mezzi per il collegamento radio. Le strutture e le attrezzature che arrivano dall'Italia devono essere destinate anche alle associazioni che gestiscono campi.

Chiediamo inoltre che oggi parta un fonogramma alle Prefetture che indichi con chiarezza la scelta del Governo di sostenere tutti i campi profughi, non solo quelli attrezzati dalla Missione Arcobaleno ma anche quelli gestiti dalle associazioni.

Chiediamo la realizzazione di uno spot urgente, da affiancare a quello della Missione Arcobaleno, che dia conto del lavoro del Tavolo di Coordinamento e valorizzi i soggetti non governativi impegnati nell'emergenza.

Chiediamo la messa all'ordine del giorno di questa riunione dei problemi relativi allo status giuridico dei rifugiati in Italia, a cui ancora non e' stata concessa la protezione temporanea, problemi che stanno particolarmente a cuore alle organizzazioni che, come noi, sono impegnate sul fronte albanese ma anche nei centri di accoglienza in Italia.

Siamo fiduciosi. Chiediamo atti concreti. Chiediamo quello che per quattro anni abbiamo gia' sperimentato con successo, chiediamo che venga fatto quello che ha funzionato per anni sulle strade della Bosnia sotto assedio.
Non c'e' motivo per cui non possa funzionare anche oggi.
Claudio Bazzocchi


Date: Mon, 12 Apr 1999
Subject: News ICS 12/4/99 contro la guerra
From: "Claudio Bazzocchi" <[email protected]>

Care amiche e cari amici,

vi invio l'ultimo aggiornamento che il direttore esecutivo dell'ICS, Stefano Kovac, attualmente in Albania, ci ha inviato ieri sulla situazione nei campi profughi ICS. Trovate in attachment (formato .rtf) anche la situazione aggiornata in termini di numeri.

Un abbraccio a tutte e tutti

Qui siamo in una guerra non si combatte non si spara ma tutto il resto c'e' ogni ora arrivano profughi che oramai stanno ovunque piscine, palestre, scuole, palazzetti, fabbriche abbandonate e strade

nessuno riesce ad essere abbastanza pronto a rispondere alle richieste la protezione civile va molto piu' a rilento del previsto. UNHCR e' quasi fermo tutte le ditte che potevano essere prese per i lavori sono state prese fortunatamente siamo nella mezza stagione n� freddo n� caldo quindi meno problemi. Penso con terrore all'estate

Non riesco piu' ad avere sotto controllo il numero complessivo delle persone saranno ormai molto piu' di 300.000 ma questo lo saprete senz'altro meglio voi che leggete i giornali e vedete la TV

Il nervosismo fra gli operatori delle agenzie e' alle stelle : siamo tutti sottoposti ad uno stress pazzesco e a giornate di lavoro senza fine

ogni giorno il numero delle persone che, nel nostro piccolo dobbiamo sfamare aumenta mentre le strutture rimangono uguali

abbiamo problemi di ogni genere il piu' grave sono le fosse biologiche e l'acqua potabile. Tutti gli impianti sono sottodimensionati e dobbiamo vuotare le fosse ogni 3 giorni. L'acqua potabile in alcuni posti va portata ogni tre giorni .

Hanno cominciato ad arrivare gli aiuti ICS (evviva) le persone non sempre sono coscienti di quello che troveranno: un paese confuso e disorganizzato ore di code e di rompimenti vari e poi magari si sfogano con (o contro) di noi.

sono molto orgoglioso (lo siamo tutti) della mobilitazione che siamo riusciti a creare sia da un punto di vista politico che pratico (camion raccolte ecc.) Abbiamo dimostrato di essere finalmente diventati grandi Anche da un punto di vista operativo sono soddisfatto: stiamo lavorando contemporaneamente qui in Albania ed in Macedonia e stiamo per tornare (forse) in Montenegro Qui siamo riusciti nel giro di 7-8 giorni a dare a tutti almeno un pasto caldo al giorno (e non e' poco)

Soffriamo molto la mancanza di notizie teneteci informati

grazie a tutti quelli che ci stanno aiutando a cominciare da tutto lo staff ICS in italia ed all'estero che da ormai un numero incredibile di giorni lavora 20 ore al giorno sette giorni su sette

resistiamo ciao ste

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Date: Mon, 12 Apr 1999
Subject: situazione campi ICS in albania e macedonia

Situazione dei campi che vedono coinvolto ICS

Burrel
Tipo di sistemazione: ex magazzini di grano superficie maggiore di 1200 mq ognuno divisi in stanze con paratie
Capacita’ teorica attuale : 1100
Numero di persone attualmente presenti:ca 1000
Numero di bagni: 14 + 6 docce
Nuovi lavori: in corso di ristrutturazione 2 nuovi magazzini per un totale di ca 400 persone Dovrebbe essere anche realizzata almeno un’altra batteria di bagni
Cucina: erano previste cucine per famiglie a legna ; ma le famiglie sono troppe e occorre una cucina collettiva per cui attualmente non c’e’ spazio.Per adesso abiamo risolto con dei bruciatori altre 630 persone sono ospitate al palasport 300 al convitto 200 in famiglia

--- Rubik
Tipo di sistemazione: caserma + dormitorio di una scuola
Capacita’ teorica attuale : 120
Numero di persone attualmente presenti:ca 350
Numero di bagni :8 + 4 docce
Nuovi lavori: niente
Cucina: 6 cucine gestite autonomamente dai rifugiati

--- Golem hotel
Tipo di sistemazione : come dice il nome si tratta di un albergo
Capacita’ teorica attuale : 200
Numero di persone attualmente presenti:ca 323
Numero di bagni :ci sarebbero sufficienti bagni e docce se.... funzionassero ;ci sono gravi problemi con le fosse biologiche che sono state costruite in maniera sbagliata
Nuovi lavori: verranno istallate 16 tende per 100 persone
Cucina: 1 cucina industriale con un cuoco

--- Golem dormitorio
Tipo di sistemazione :dormitorio di una scuola
Capacita’ teorica attuale : 200
Numero di persone attualmente presenti:ca 600
Numero di bagni :ci sarebbero sufficienti bagni e docce se.... funzionassero; ci sono gravi problemi con gli impianti
Nuovi lavori: verranno istallate tende ed un altro edificio che portera’ il numero totale a 1000 persone
Cucina: 1 cucina industriale con un cuoco

--- Tilay essiccatoio
Tipo di sistemazione :ex essiccatoio di tabacco
Capacita’ teorica attuale : 70
Numero di persone attualmente presenti:ca 70
Numero di bagni :ci sono problemi con gli impianti
Nuovi lavori: niente
Cucina: 2 cucine normali autogestite

--- Kavaja 1200 persone

--- Situazioni in cui ICS fornisce assistenza ma non ha la gestione: distribuzione di generi di prima necessit�

Kor�a 15.000 in tutto nella provincia 6.000 in citt� di cui 1000 al palasport. Gli altri in una ex fabbrica pi� altri 5 siti minori da 100-200 posti l’uno.

Valona Ca 6000 persone. I ragazzi albanesi del nostro centro giovanile stanno lavorando assieme a delle suore con i profughi.

--- Campi per cui ICS probabilmente avra’ la responsabilita’ della gestione (tutti in kavaja)
Hotel :105 persone
Parking: 500 persone diventeranno 1000
ex deposito militare: 175 persone
fabbrica :2000 persone

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Data: marted� 13 aprile 1999 14.44
Oggetto: News ICS 13/4/99 3' parte contro la guerra

Care amiche e cari amici,

vi invio i dati sui rifugiati dal Kosovo e dal Sangiaccato presenti al 7/4/99 in Bosnia-Erzegovina. L'informazione ci giunge dal nostro ufficio di Sarajevo.

Rifugiati provenienti dal Sangiaccato Nei centri collettivi di Rakovica, Srednje, B. petrovac, Tuzla, Zenica e Kljuc: 439 Registrati da MCAC 9.700 Registrati dall'Associazione dei Bosniaci del Sangiaccato in Sarajevo: 12.500

Rifugiati provenienti dal Kosovo presenti nei centri collettivi (gli stessi di cui sopra): 1806

Per i rifugiati provenienti dal Kosovo nelle varie citt� bosniache si veda la tabella in attachment (formato .xls di Excel). [NDR: la tabella e' quella riportata qui di seguito, convertita in formato testuale]

Claudio Bazzocchi

Rifugiati dal Kosovo in Bosnia-Erzegovina al 7 aprile 1999

ARRIVI

SARAJEVO

BIHAC

MOSTAR

TUZLA

ZENICA

Totale

totale 1998

4993

550

101

381

519

6544

gen-99

258

258

feb-99

163

163

mar-99

208

208

apr-99

77

77

TOTALE COM

5699

7250

Totale che include una stima dei non registrati 10.000
_______
CONSORZIO ITALIANO DI SOLIDARIETA'
ICS
La sfida della solidarieta'
http://ip21.mir.it/ics/
Via San Luca,15/11 16124 GENOVA
tel 010/2468099
fax 010/2471188

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