Obiezione di Coscienza: un diritto ed un dovere


E' possibile definire l'OdC come il rifiuto ad obbedire ad un comando dell'autorita' ritenuto ingiusto, motivato da coerenza ai propri e fondamentali principi.

Obiettori sono coloro che rischiano o subiscono condanne politiche piuttosto che compiere ovvero omettere un'azione contraria alla propria coscienza: In questo senso ampio, l'OdC e' sempre esistita ed e' vocazione insita nella dignita' di ogni essere umano, nel diritto e dovere di avere una propria coscienza.

L'art. 52 della Costituzione della Repubblica Italiana recita: "la difesa della Patria e' sacro dovere del cittadino. Il servizio militare e' obbligatorio nei limiti e nei modi stabiliti dala legge ..."; fin dal 1965 la Commissione Affari Costituzionali ha chiarito che difendere la Patria non significa necessariamente farlo attraverso una forma che preveda l'uso delle armi istituzionalizzato.

Gli obiettori difendono il loro Paese con mezzi diversi da quelli armati e violenti; difendere il proprio Paese significa lottare per una maggiore giustizia sociale e per un diverso rapporto tra nord e sud del mondo. Il mondo non va diviso in base a dei confini geografici ma, semmai, tra oppressi ed oppressori, e li obiettori si schierano contro ogni tipo di oppressione per combattere le cause di iniquita' interna ed internazionale e prevenire ogni forma di conflitto armato che non puo' che portare alla "ragione del piu' forte" e non ad una reale giustizia.

L'obiezione di coscienza non e' solo un "dovere" di effettuare l'anno di servizio civile, come vogliono le attuali norme in vigore, ma e' soprattutto il "diritto" di esprimere e di formare una coscienza personale, dettata da una scelta di vita non-violenta, che vada contro il sistema sociale attuale, basato su pseudo-valori.

da "Il Pensiero dietro l'Azione"

a cura del Centro Coordinamento Obiettori di Coscienza Caritas Diocesana - Pescara


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