Come presentare la domanda

La domanda, intestata al Ministero della Difesa, Ufficio Levadife, deve contenere:

• dati angrafici (nome,cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza, Comune nelle cui liste di leva si e' iscritti);
• dichiarazione di essere contrario in ogni circostanza all'uso personale delle armi per imprescindibili motivi di coscienza:
• dichiarazione di non essere titolare di licenze o autorizzazioni relative alle armi di cui agli artt. 28 e30 T.U. di P.S. o di non essere mai stato condannato per detenzione o porto abusivo di armi:
• motivi che sorreggono la dichiarazione di obiezione di coscienza (attenzione: la legge parla di "profondi convincimenti religiosi, filosofici, morali");
• richiesta di ammissione al servizio civile;
• dichiarazione che il proprio servizio non potr� essere utilizzato a fini di lucro, ne' in sostituzione di lavoro dipendente.

E' prevista la possibilit� di indicare nella domanda l'area vocazionale di impiego, ossia la disponibilit� a svolgere un servizio nell'ambito di piani di lavoro attinenti ai settori di attivit� previsti dalla legge 772.

Attualmente gli enti si collocano in 4 aree vocazionali:

• ambiente - ecologia
• assistenza - sanit�
• protezione civile
• cultura- istruzione

� possibile, inoltre indicare nella domanda la preferenza a svolgere il servizio presso un ente con il quale si sia concordato un piano di impiego, che in tal caso dovr� essere allegato alla stessa.
La domanda, datate e autenticata deve essere presentata al Distretto Militare o Capitaneria di porto di appartenenza - pu� essere consegnata a mano o spedita, tramite racomandata con ricevuta di ritorno; qualora la si consegni a mano � bene farsi rilasciare una ricevuta, oppure farsene timbrare una copia.
Non � obbligatorio presentare altri documenti.

La domanda va presentata entro 60 giorni dall'arruolamento ( decorrenti dall'ultimo giorno della visita di leva), oppure, per chi beneficia del rinvio per motivi previsti dalla legge, entro il 31 dicembre dell' anno precedente la chiamata alle armi.

La presentazione della domanda, sospende automaticamente la chiamata, finquando il Ministero non si sia su di essa pronunciato.

Il Distretto militare svolge un'indagine sull'obbiettore, verificando le sue dichiarazioni relative al porto d'armi e alle eventuali condanne e incaricando spesso i carabinieri di fornire una documentazione sulla persona. Pertanto esiste la concreta possibilit� di essere chiamati dai carabinieri o dalla polizia (o che questi si presentino al vostro domicilio) per un colloquio, il cui scopo � quello di appurare l'esistenza o meno di cause ostative. In tale occasione � bene riaffermare le motivazioni espresse, ma non si � obbligati a dar risposta a domande provocatorie. Prassi vuole che i tempi di atesa siano ben superiori ai 6 mesi che la legge 772 prevede per l'accoglienza della domanda.

Quando l'obiettore ha notizia del riconoscimento si producono alcune conseguenze:

• impossibilit� di ottenere porto d'armi;
• impossibilit� di lavorare in corpi armati;
• impossibilit� di essere impiegati in attivit� collegate con la produzione e il commercio di armi.