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Manifesto per la libert�
della comunicazione
Introduzione
Nuovi
modelli e sistemi comunicativi I nostri tempi vedono
affermarsi un nuovo sistema comunicativo basato sulle
reti.
Realizzazione di principi democratici Le reti
rappresentano una nuova opportunit� globale per la realizzazione
effettiva di antichi principi democratici e di nuovi principi di
condivisione orizzontale del governo della societ� da parte di
singole persone e gruppi organizzati.
Nuove libert� e
nuovi diritti Una nuova democrazia dal basso pu� oggi
sorgere. Noi vogliamo affermare e difendere, in rete e fuori, nuove
libert� e nuovi diritti, che per svilupparsi richiedono scelte
consapevoli e la definizione di nuovi diritti per i cittadini di
questo mondo.
Una rete di comunit� Le reti non sono
un semplice accostamento di cavi, computer, software e modem. Non si
tratta nemmeno di un insieme multimediale di testi, immagini, audio
e video. La rete � anche e soprattutto l�esperienza e la conoscenza
collettiva di innumerevoli comunit�, ognuna con le proprie modalit�
di relazione, il proprio linguaggio, le proprie forme di espressione
culturale.
Comunicazione
Aspetto
fondamentale per individui e comunit� La comunicazione �
fondamentale per la vita di tutti gli individui e delle loro
comunit�.
Pieno diritto alla comunicazione Ciascun
individuo ha pieno diritto di partecipare alle comunicazioni e alle
decisioni che avvengono all�interno dei sistemi sociali di cui fa
parte, come pure ha diritto a non essere limitato nella conoscenza
sociale e tecnologica. Il diritto a comunicare include il diritto a
partecipare alla comunicazione, attraverso l�interazione,
l�organizzazione, l�azione politica, la mobilitazione, la riunione,
la collaborazione, la compravendita, la condivisione e la produzione
editoriale.
Comunicazione negata La maggior parte
degli abitanti del mondo � priva delle risorse minime necessarie
alla sopravvivenza e alla comunicazione. Met� degli abitanti del
pianeta non ha mai fatto una telefonata.
La comunicazione
non � una merce La commercializzazione dei mezzi di
comunicazione e la concentrazione della loro propriet� nelle mani di
una oligarchia dei media danneggia tutti e compromette le basi
culturali, politiche, produttive e informative su cui poggia la
nostra societ�, a cominciare dalla pluralit� delle opinioni e dalla
diversit� delle culture e dei linguaggi necessari per la democrazia,
fino alla limitazione delle possibilit� produttive e creative degli
individui.
Nuove opportunit� I nuovi mezzi di
comunicazione orizzontali che vediamo oggi sorgere prepotentemente
danno nuove opportunit� all�affermazione di antichi diritti e
definiscono uno spazio per nuovi diritti vitali.
Valore
centrale della comunicazione La comunicazione nell�era delle
reti assume un valore centrale; esserne esclusi significa pi� che
mai esclusione dalla stessa possibilit� di esistenza per gli uomini
e le donne. La comunicazione � quindi una risorsa produttiva
fondamentale per la vita di tutti gli individui e delle loro
comunit�.
Mass media
Rischi dei mezzi di
comunicazione I mezzi di comunicazione di massa, quando sono
accentrati e gerarchici, con la loro capacit� di persuasione e la
violenza dei loro messaggi danno una visione negativa della societ�.
La verticalit� comunicativa insita in questi mezzi esaspera i
conflitti e alimenta paura e sfiducia, rendendo gli individui
vulnerabili e dipendenti da un falso senso di sicurezza indotto
dallo stesso consumismo dissennato che alimenta l�azione di questi
media.
Rifiuto della violenza I media hanno il
dovere di opporsi attivamente all�odio, al pregiudizio, alla
violenza, alla guerra. Gli atti violenti non devono essere
presentati come fenomeno normale, "virile" o divertente, ma devono
essere dimostrate le conseguenze della violenza e le alternative
alla stessa.
Immagini stereotipate Altre violazioni
della dignit� e dell�integrit� dell�uomo da evitare sono le immagini
stereotipate che distorcono la realt� e la complessit� della vita
delle persone. I media non devono ridicolizzare, stigmatizzare o
demonizzare persone in base a genere, razza, classe, etnia, lingua,
preferenze sessuali, condizioni fisiche o
mentali.
Rispetto della giustizia La gente ha il
diritto di pretendere che i media rispettino gli standard delle
regolari procedure nella cronaca dei processi giudiziari. Ci�
implica che i media non devono presumere colpevolezza prima del
giudizio di colpa n� invadere la privacy degli
imputati.
Rispetto dei consumatori e dei bambini
Le persone hanno il diritto a una informazione utile e
reale, e alla protezione contro informazioni pubblicitarie distorte
e ingannevoli. I media devono evitare di diffondere promozione
camuffata da notizie e intrattenimento, programmi per l�infanzia che
utilizzano personaggi o giocattoli a scopo pubblicitario, di creare
bisogni, richieste, prodotti e attivit� dispendiosi, inutili, nocivi
o dannosi da un punto di vista
ecologico.
Censura Rivendichiamo la molteplicit� e
la pluralit� delle fonti informative e rifiutiamo qualsiasi forma di
censura preventiva o a posteriori da parte di chiunque voglia
utilizzare il proprio potere per imbavagliare e reprimere la libera
informazione.
Concentrazione dei poteri informativi
Denunciamo il modello dittatoriale che domina il flusso
planetario delle notizie. La maggior parte delle informazioni che
circolano su giornali, telegiornali, radio e riviste proviene da un
oligopolio di agenzie di stampa internazionali, che ogni giorno
svolgono un�opera di selezione, controllo e filtraggio delle
informazioni. La gente comune � esclusa dal grande circo dei media,
i cui attori principali sono le 300 societ� che dominano il mercato
dell�informazione mondiale. Di queste societ� 144 appartengono
all�America del nord, 80 all�Europa, 49 al Giappone, e 27 al resto
del mondo. 4 agenzie tra queste trecento gestiscono l�80 per cento
del flusso delle notizie: sono le americane Associated Press e
United Press International, la britannica Reuter e la francese
France Presse. Dai soli Stati Uniti viene il 65 per cento delle
informazioni mondiali. La quasi totalit� delle informazioni del sud
del mondo passa attraverso queste grandi agenzie di stampa prima di
raggiungere i nostri giornali e i nostri TG. Spesso le realt� pi�
emarginate e le pi� grandi ingiustizie sociali vengono semplicemente
ignorate. Tutta l�informazione prodotta al di fuori del cerchio
ristretto delle grandi agenzie di stampa viene soffocata e travolta
dai colossi dell�informazione. I protagonisti delle notizie vengono
immediatamente espropriati delle informazioni che li riguardano, e
immediatamente i fatti vengono raccontati, una volta filtrati dai
grandi gestori dell�informazione, senza che coloro che sono parte in
causa abbiano la possibilit� di esprimersi. Tutto ci� pu� essere
combattuto soltanto garantendo una molteplicit� delle fonti
informative e garantendo a ogni individuo l�accesso a potenti canali
comunicativi attraverso il pieno utilizzo delle nuove tecnologie
della comunicazione.
Libert� di stampa La
concentrazione di grandi gruppi editoriali, televisivi e
mass-mediatici, frutto del cammino inesorabile verso il mercato
globale, sta soffocando la piccola editoria, l�autoproduzione
letteraria, la stampa locale, le piccole riviste delle associazioni
e degli organismi no profit, schiacciati da un "libero" mercato
sempre pi� esigente e competitivo. Ogni giorno, nell�indifferenza
generale, muoiono riviste, case editrici, piccole radio locali e
molte altre forme di espressione editoriale, radiofonica e
televisiva che non possono garantire il profitto necessario alla
propria sopravvivenza. Questa nuova forma di censura e di
limitazione della libert� di stampa, che si nasconde dietro la
presunta ineluttabilit� delle leggi economiche, � un grave pericolo
per la nostra libert� di espressione, per il nostro pluralismo e per
la nostra democrazia. I nuovi bavagli alla libert� di stampa, alla
libert� giornalistica e alla libert� editoriale passano inosservati
alla maggior parte delle persone, e proprio per questo rappresentano
una preoccupante minaccia per una societ� civile distratta. Di
fronte a questa grave crisi editoriale, gi� da tempo avvertita dagli
operatori del settore, rivendichiamo il diritto a forme di
espressione, di stampa e di scrittura costruite con nuove regole,
che diano priorit� ai contenuti e non alla vendibilit� di un
prodotto culturale come un libro o una rivista, che favoriscano la
produzione di informazione locale, variegata, multiforme,
pluralistica e autogestita, in alternativa alle strutture che
possono permettersi di sostenere i pesantissimi costi fissi
necessari per la distribuzione dei propri prodotti editoriali nei
supermercati, negli autogrill e nelle edicole di ogni citt�
d�Italia.
Informazione
Diritto di
accesso L�accesso all�informazione e ai mezzi di
comunicazione (telematici e non) � un diritto fondamentale per ogni
essere umano. Gli stati, le istituzioni, gli operatori pubblici e
privati devono garantire operativamente questo diritto. Il vero
valore della comunicazione in rete � rappresentato dalla persone,
non dalla tecnologia. Il massimo potenziale della rete sar�
raggiunto solo quando chiunque lo desideri potr� usarla in modo
aperto e libero.
Partecipazione garantita Tutti
devono poter partecipare alle attivit� dei mezzi di comunicazione,
producendo, consultando e rielaborando informazioni, in rete e
fuori, senza nessun controllo governativo o commerciale,
indipendentemente dalle possibilit� economiche e dalle condizioni
fisiche e mentali, senza nessuna discriminazione di sesso, razza,
classe sociale, lingua, orientamento sessuale e
culturale.
Rispetto delle culture e delle lingue I
singoli e le comunit� non devono essere forzati a rinunziare alla
loro lingua o alle loro tradizioni e culture locali per partecipare
alle attivit� in rete. Per preservare la vitalit� associata alla
diversit� dei punti di vista � necessario che tutto il mondo
partecipi alla rete come una comunit� di eguali. Tutti gli individui
hanno il diritto di difendere la propria identit� culturale e
linguistica e allo stesso tempo il dovere di rispettare le attivit�
per lo sviluppo delle altre culture e delle altre lingue. Ogni
lingua pu� essere utilizzata senza discriminazioni per la
comunicazione, l�informazione e la libera espressione delle idee.
Ogni persona ha diritto alla diversit� della lingua. Ci� comporta il
diritto di comunicare, esprimersi e di accedere all�informazione
nella propria lingua, il diritto di usare la propria lingua nelle
istituzioni dello stato e il diritto di avere, quando necessario,
adeguate regole create per l�uso di lingue di gruppi di
minoranza.
Libert� dell�informazione Lo scambio
libero e senza alcun ostacolo dell�informazione, cos� come
l�esercizio della comunicazione orizzontale e interattiva,
realizzati con tutti gli strumenti che le nuove tecnologie mettono a
disposizione, sono elementi essenziali delle nostre libert�
fondamen-tali e devono essere sostenuti e difesi in ogni
circostanza. L�informazione vuole essere libera: appartiene a tutto
il mondo, essa � prodotta da e per tutto il mondo e l�accesso
all�informazione non deve pi� essere diritto esclusivo di un��lite o
di un gruppo privilegiato.
Rispetto della sfera privata
degli individui La completa trasparenza e libert�
dell�informazione, cos� come i meccanismi che ne regolano la
circolazione si fermano solo davanti alla sfera privata degli
individui, cio� ai rapporti, agli interessi, ai gusti, alle
tendenze, che i singoli, da soli o associati con altri, scelgono di
praticare senza volere esplicitamente
divulgarli.
Propriet� La propriet� delle reti non
deve essere sotto il controllo di monopoli o oligopoli privati o
pubblici. La comunicazione e l�informazione devono essere di tutti.
Il popolo delle reti deve essere in grado di controllare e
partecipare alle scelte gestionali di coloro che possiedono le reti.
I singoli pezzi della rete, come cavi, router e server, hanno dei
proprietari, a cui va accordato il rispetto dei loro diritti.
Tuttavia, cos� come nessuno pu� appropriarsi dell�ecosistema in cui
viviamo, cos� la rete stessa non � propriet� di
nessuno.
Produzione ed elaborazione delle informazioni
Le semplici possibilit� di accesso tecnico alle informazioni
non sono sufficienti a garantire la libert� delle persone. Gli
individui e le comunit� di individui devono essere lasciati liberi
di ricercare, di scegliere e di utilizzare gli strumenti critici e
cognitivi necessari per elaborare le informazioni a cui accedono,
per reinterpretarle, rivestirle di senso e trasformarle in nuova
comunicazione significativa. Le persone non sono terminali passivi
di un flusso informativo organizzato dall�alto. La loro libert�
consiste nel produrre azioni e comunicazioni sociali libere da
pregiudizi e discriminazioni di ogni tipo, anche quando queste
dovessero andare contro gli interessi economici o politici
costituiti. Limitare il diritto all�elaborazione delle informazioni,
occultandole o limitandone l�uso, � limitare la stessa capacit�
produttiva e creativa dell�individuo e della
collettivit�.
Bulletin Board System
Utilit�
pubblica dei BBS Riconosciamo l�utilit� pubblica dei
Bulletin Board System e di ogni forma di comunicazione popolare e
autogestita a carattere comunitario, di cui amiamo l�autonomia di
produzione ed elaborazione delle informazioni, e la libert� dai
grandi oligopoli mediatici ed
editoriali.
Autorizzazioni L�attivit� dei BBS non
deve essere subordinata ad autorizzazioni burocratiche o sottoposta
a censure, e deve essere riconosciuta a tutelata in quanto strumento
di utilit� sociale per la libera manifestazione del
pensiero.
Tecnologia
Standard Gli
standard tecnologici di comunicazione in rete devono essere il
frutto di una decisione globale e diffusa, e non di una politica
economica imposta da un gruppo di potere
ristretto.
Produzione e distribuzione Le tecnologie
e la loro conoscenza non devono sottostare a controlli o politiche
economiche che ne frenino la distribuzione o produzione
globale.
Privacy
Anonimato Deve
essere consentito l�anonimato a tutela della privacy di ogni utente,
per il rispetto della dignit� e dell�attivit� di categorie e
minoranze "a rischio", come ad esempio omosessuali, perseguitati
poli-tici o sieropositivi.
Crittografia Gli utenti
delle reti telematiche hanno il diritto di difendere la loro privacy
e i loro dati personali con tutti i mezzi tecnologici e
crittografici disponibili. Solo se non saremo implacabilmente
seguiti dalla registrazione di ogni traccia che lasciamo, la
costruzione della identit� di ciascuno potr� essere libera, e potr�
nascere la libert� di donne e uomini nel millennio a
venire.
Banche dati Nessuna informazione
riguardante i dati personali dei singoli individui dev�essere
ricercata, archiviata, venduta o acquistata senza accordo esplicito
da parte della persona interessata, fermo restando il diritto alla
produzione di controinformazione sociale alternativa che le
associazioni, i gruppi di volontariato e le comunit� non animate da
scopo di lucro possono esercitare con i mezzi da loro ritenuti pi�
opportuni.
Diritti, responsabilit� e leggi
Responsabilit� personale Chi gestisce nodi di
reti telematiche non � responsabile dei materiali immessi da terze
persone nel sistema da lui gestito, a causa della indiscutibile
inviolabilit� della corrispondenza privata e dell�impossibilit�
pratica di controllare tutto il materiale immesso nella rete per le
stesse caratteristiche di quest�ultima. Le responsabilit� dei
gestori di sistema finiscono dove iniziano quelle degli utenti. Le
comunicazioni interpersonali, elettroniche e non, vanno difese da
qualsiasi forma di censura, controllo o
filtraggio.
Sequestri Il sequestro immotivato dei
computer a scopo investigativo, in alternativa alla semplice copia
dei dati in esso contenuti, � una grave violazione della libert�
personale che non trova nessun fondamento logico, giuridico o
tecnologico. Un computer � innocente fino a prova
contraria.
Restrizioni Ogni utilizzo della rete �
intrinsecamente un esercizio della libert� di parola, la cui
restrizione mette a rischio l�intera libert� del genere
umano.
Regolamentazione e amministrazione La
comunicazione non pu� essere regolamentata da privati n� essere di
loro propriet�. Per il progresso dell�umanit� la rete dev�essere
amministrata in modo aperto e inclusivo. Nel prendere decisioni
tecniche, sociali, politiche ed economiche riguardo alle attivit�
delle reti telematiche vanno tenute in conto le necessit� di tutti
gli utenti attuali, dei potenziali utenti futuri, di coloro che non
hanno la possibilit� di utilizzare la rete e di coloro che decidono
di non usarla. Tutti gli individui hanno il diritto di partecipare
al processo decisionale pubblico relativo alle regole
dell�informazione, allo sviluppo e all�utilizzo della conoscenza;
alla applicazione di tecnologie per la comunicazione, alla struttura
e alle politiche dell�industria dei media.
Libert� dei
singoli paesi La natura umana e l�uso delle tecnologie di
rete d� un impulso forte e spontaneo verso l�interconnessione
planetaria. Poich� i flussi informativi della rete trascendono i
confini nazionali, qualsiasi restrizione all�interno di un singolo
Paese pu� limitare anche la libert� di altre
nazioni.
Leggi Denunciamo e condanniamo una
legislazione ingiusta, figlia di una falsa "societ�
dell�informazione", nella quale i magistrati ormai da anni
dispongono sequestri immotivati ai danni delle reti di telematica
sociale di base e perseguono penalmente anche chi � solo sospettato
di infrangere le leggi sui crimini informatici. Denunciamo e
condanniamo una legislazione che tutela gli interessi delle grandi
case produttrici di software ma non i diritti delle singole persone,
e punisce con la carcerazione la copia dei programmi, anche se fatta
senza scopi commerciali o criminali, per uso personale o didattico,
a beneficio di associazioni, gruppi di volontariato, organizzazioni
non governative, scuole. La storia ha dimostrato come dietro
l�attuale legislazione sui crimini informatici ci siano gli
interessi e le pressioni lobbistiche di una categoria
imprenditoriale anzich� la volont� popolare e democratica che
dovrebbe essere il fondamento di qualsiasi legge. � tempo che
vengano tutelati i diritti di tutti i cittadini del mondo e del
cyberspazio, invece di continuare a difendere gli interessi delle
grandi case produttrici di software. � tempo che la copia per uso
personale dei programmi, che nulla ha a che vedere con la cosiddetta
"pirateria informatica", esca dalla clandestinit� e cessi di essere
criminalizzata. � tempo di legalizzare e accettare la copia per uso
personale, pratica sociale che affonda le sue radici nella storia
dell�informatica, come una naturale evoluzione della tecnologia e
dei comportamenti sociali, cos� come � avvenuto e sta avvenendo per
la copia di opere musicali o di opere cinematografiche trasmesse in
televisione. Il lavoro dei programmatori non si tutela mandando in
galera altre persone, ma creando le condizioni affinch� il mondo
dell�informatica non sia pi� dominato da nessun monopolio che di
fatto limiti la libert� di iniziativa nella
programmazione.
Uso dell�informazione Chiunque ha
il diritto di disporre di qualsiasi informazione e di utilizzarla
nella pi� totale libert�, nel rispetto del diritto alla privacy
delle singole persone e a condizione che vengano riconosciuti
all�autore dei benefici intellettuali ed economici proporzionali a
quelli ottenuti da chi ha utilizzato la sua opera. Le esigenze e la
durata del diritto d�autore non devono in nessun caso limitare la
legittima evoluzione del sapere, la sete di conoscenza dell�intera
umanit� e la creativit� individuale e collettiva. Le restrizioni
all�utilizzo e all�accesso delle informazioni devono essere
consentite solo per buoni e validi motivi, ad esempio per evitare
violazioni dei diritti umani fondamentali.
Segretezza
militare Rifiutiamo qualsiasi restrizione governativa
sull�accesso a informazioni militari di interesse pubblico: ogni
cittadino ha il diritto di accedere a informazioni riguardanti la
sua sicurezza e quella del suo Paese. Ogni cittadino ha diritto di
sapere dai suoi governanti quante testate nucleari sono presenti nel
suo Paese, quante mine e componenti per mine antiuomo vengono
prodotti e venduti dal suo Paese, quali sono le industrie del suo
Paese che producono e commerciano armi.
Autorizzazioni
Rifiutiamo qualsiasi forma legislativa presente o futura che
introduca in rete elementi di restrizione o repressione, o che
limiti l�utilizzo delle tecnologie telematiche, come � gi� accaduto
per le tecnologie radio, dove un sistema di autorizzazioni e licenze
ha di fatto impedito l�accesso diffuso e popolare alle possibilit�
di cambiamento sociale offerte dalle trasmissioni radio. L�utilizzo
di tecnologie per la comunicazione elettronica in rete non deve
essere vincolato ad autorizzazioni o concessioni n� limitato da
ostacoli fiscali o burocratici, n� deve essere regolato in maniera
differente da quanto avviene per le altre forme di esercizio della
libert� di pensiero, di opinione, di associazione e di
stampa.
Conclusioni Questo manifesto � un documento
in evoluzione continua, e segue l�evoluzione della "frontiera
elettronica" in cui dovranno trovare spazio nuovi diritti e nuove
regole. Il manifesto � frutto del lavoro culturale e dell�azione
militante di tutte le realt� di base che in Italia e in altre parti
del mondo hanno contribuito a dare senso e contenuto alla
comunicazione elettronica. Questo documento � libero da ogni forma
di copyright, e pu� essere utilizzato liberamente, in forma completa
o parziale, per qualsiasi azione che abbia come obiettivo
l�affermazione dei principi in esso contenuti. � possibile dare la
propria adesione al manifesto segnalando il proprio nominativo a
[email protected].
Si consiglia vivamente l�utilizzo di questo manifesto per il
dibattito e l�approfondimento culturale all�interno delle
associazioni, delle realt� locali e di tutti i soggetti coinvolti a
vario titolo nel settore della comunicazione e dell�informazione.
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