Archive for the 'ricordi' Category
francesco
era una specie di fiera del modellismo
io ci andai perché c’era ftp21 con la uagliona che “presenziava” per il PescaraLUG
decisi di portare papà.. per fargli vedere cose che potevano stuzzicare la sua mente
e così, andammo
ad un certo punto lui mi fa “bello, bello. peccato che a Francesco queste cose non piacciano”
e io “… Francesco chi?”
e lui “mio figlio!”
Era il 2015


papÃÂ
ciao
è.. il mio primo giorno senza papà.
papàè morto ieri, verso le 13.30
io e mamma eravamo andati lì a trovarlo nel reparto, anche se ufficialmente non saremmo potuti entrare…
l’abbiamo trovato ancora peggiorato rispetto al giorno precedente.
respiro molto affannoso….
come sempre, è mamma ad entrare per prima.
lei rimane per il 90% del tempo disponbile (un’oretta)
qualche minuto prima, lei esce e fa entrare me
avevo portato gli auricolari, per far sentire a papàun po’ di musica, musica che ero sicuro gli piacesse

ho messo “the sound of silence” di simon & garfunkel
chissàse papàha conosciuto questo brano grazie al film “Il Laureato”… film che, a detta di mamma, lui le faceva vedere ossessivamente
sono rimasto pochi minuti.
non me ne sono accorto subito
ma .. nell’uscire, mi è partita una foto. quindi l’ultima immagine in assoluto di papàancora in vita..

siamo tornati a casa. abbiamo fatto in tempo a mangiare qualche boccone (cucinato da Zia Marisa).. e poi è arrivata la telefonata sul cellulare di mamma.
papàci aveva appena lasciato.
secondo il delicatissimo pensiero di Elena (la mia collega), papà, (in)consapevolmente, ci aveva voluto aspettare…..
chissàse ieri NON fossimo andati in ospedale.. non ce lo saremmo perdonato mai
siamo quindi tornati subito all’ospedale
è venuto zio rino, e matteo, che non vedevo da tanto tempo
chissàquanti euro avrò dato al parcheggio dell’ospedale, in questi mesi (praticamente quasi ogni giorno)
gli avevano messo quella specie di lenzuolo legato, per tenere chiusa la mascella
era tiepido..
poi sono dovuto tornare nuovamente a casa per dare all’impresa funebre i vestiti di papà.. che mamma aveva giàpreparato in salone, chissàda quanti giorni (io non li avevo notati)
ora.. non voglio necessariamente ripercorrere la cronologia
ricordo che ieri pomeriggio, verso le 20, ho deciso di prendere un aperitivo con gli amci più stretti al Mixer.
con Marzia, Filippo e Patrizia, ferc, Roberto & Nadia passati velocemente
poi ho avuto la (pessima?) idea di portare tutti insieme una coppetta di gelato a mamma
da un lato, ci tenevo che mamma vedesse che.. perlomeno io, non ero solo.
che non mi stavo abbattendo. ma è durato solo la notte
questa mattina ho pianto diverse volte, trattenendomi
non un pianto dirotto come quello che mi sono fatto il primo giorno che io e mamma abbiamo conosciuto la “dottoressa dai capelli rossi”
ogni tanto guardo su, in cielo.
papàmi vede?
vede cose anche del passato?
ci sta giudicando?
stiamo essendo ancora un bravo figlio e una brava moglie?
questa mattina, appena sono arrivato all’obitorio, mi sono venuti incontro Carlo, e Claudio (con la moglie)
i 2 signori che, praticamente ogni giorno, venivano a stare con papÃÂ
gli facevano la barba
lo cambiavano
lo portavano a fare una passeggiata
mi ha distrutto il messaggio scritto sul “quaderno delle presenze” lì nella stanza all’obitorio
Claudio, compagno di tante passegiate
Max Lista ieri mi ha abbracciato, mi aveva scritto che se n’era andato il suo migliore amico
Umberto Pazienza ha ricordato su Telegram
io e Manray ci conoscemmo… per posta. Era il 1980, mise un annuncio su una rivista di elettronica, cercava qualcuno che condividesse la sua passione. Io vivevo a Vienna, al tempo. Ci conoscemmo d’estate, al mio rientro estivo. Z80…. ngulo, quarant’anni….. che la terra ti sia lieve, cumbà. :heart:
ho visto tante persone care, e ne vedrò ancora tante
chissàse riuscirò a non esplodere, lunedì, al funerale
ho paura che quelli che sto vivendo ora , non siano necessariamente i momenti più brutti
poi.. specialmente per me.. che mi attacco con molta forza al passato …
ripenso al 1 giugno
giorno in cui papàè stato ricoverato la prima volta
ripenso alla resistenza che ha fatto…. non voleva scendere le scale con gli infermieri.. chissà.. forse ha avuto un istinto “animalesco”, di fiutare che quello sarebbe stato l’inizio della sua fine….
io mi auguro
con tutto il cuore
che se un giorno dovessi stare male, molto male, come papà.. mi auguro di avere persone intorno che non mi abbandonino
che guidino gli altri a fare le scelte più giuste per me
Filippo mi diceva di .. pensare all’ultimo ricordo di papà“lucido”
ho fatto fatica, un po’ fatica
l’immagine che mi è venuta in mente, è del 2011
papàche era venuto nella mia ex casa (via Tirino) per fare dei buchi col trapano, per attaccare un appendiabiti

babbo
sei sempre nel mio cuore
nei miei pensieri
nelle mie fantasie
tutti ti hanno voluto un gran bene
tutti hanno un ricordo bellissimo di te
tutti si commuovono per il destino che ti è capitato
papàti riabbraccio
forte
forte
fortissimo
cosa darei per riabbracciarti
rifare passeggiate con te
sulla riviera, per il piacere di parlare
perché, anche se all’inizio non è stato facile comunicare con te, ad un certo punto eri diventato una delle rarissime persone con cui mi sentivo a mio agio nel condividere determinati pensieri
amore
vita
2 comments.transparency
a che serve essere buoni?
probabilmente ad influenzare (in maniera socialmente vantaggiosa) i rapporti con le altre persone, nel presente.
ma non ti garantiràdi passare un tramonto di vita esente da dolore e sofferenza.
mio padre era una persona mite, educata, rispettosa.
abituato a “accusare” e ad “accumulare”, a proprio danno, e a vantaggio degli altri.
ma tutto questo non gli ha evitato la sua situazione attuale.
la sua grandissima fortuna è quella di avere accanto una persona come mamma, estremamente affettuosa, estremamente sensibile ed in grado di “leggere” l’altro.
senza demordere.
oggi siamo stati all’ospedale, settimo piano, medicina sud.
abbiamo incontrato per fortuna un’infermiera riccia che ha gentilmente concesso a mamma di entrare a trovare papà, anche se non era ufficialmente orario di visite.
io ero lì fuori ad aspettare.
poi dopo pochi minuti, ho visto comparire attraverso il vetro della porta del reparto le due sagome: quella di mamma, e quella dell’infermiera, che le aveva poggiato brevemente una mano sulla spalla.
per cui sapevo giàche di lì a poco avrei visto “in chiaro” mia madre con gli occhi lucidi.
e così è stato
hanno fatto entrare anche me, sempre con grande cortesia e umanitÃÂ
papàsta come un cristo morto. ed è ancora più doloroso se penso che, fino a qualche giorno fa, era addirittura in ripresa: mangiava per bocca, ascoltava la musica che gli avevamo procurato, giocherellava con gli oggetti che mamma gli portava…
chissàse tutto questo potrebbe capitare anche a me.
essere frustrati perché non si riesce più a comunicare con gli altri
non ci si può grattare perché nel frattempo ti hanno ammanettato ad un lettino, dove ci sei finito per motivi X.
e devi subire anche tamponi su tamponi, che magari ti fanno alla narice sbagliata, perché nessuno ha la premura di controllare se tu hai il setto deviato (come ce l’ho io).

perche’ voglio bene ad ernesto
io non ho mai avuto un dichiarato terrore dei cani
però, quei cani esteticamente “grossi e cattivi”.. sì, quelli un po’ mi mettevano in agitazione
un pomeriggio vado a casa di Ernesto, sulla Tiburtina, e io so che ne stavo per incontrare uno.
prendo l’ascensore, arrivo al 3 o 4 piano
busso
mi apre con il mega cane lì che era tutto impazzito dalla presenza di un nuovo sconosciuto
io pietrificato
lui mi stava giàporgendo un biscotto, che io avrei dovuto prendere urgentmente in mano
“prendilo! prendilo!”
l’ho preso. poi ho eseguito le istruzioni: ossia andarsi a sedere sul divano, e porgere il biscotto al mega cane
quel rito avrebbe messo tutti in sicurezza.
ha funzionato!
stimo Ernesto per aver trovato una soluzione da pochi secondi, piuttosto che mesi e mesi di psicoterapia
2 commentsforse
forse ho capito perché mi intrigano così tanti i film a sfondo “crisi finanziarie” e simili
…perché papino lavorava in banca?
papino.. non lo ved(iam) dall’inizio del mese.
non ho idea di quale espressione abbia in viso
di quanto sia cambiato
…18 giorni.. senza vedere nessuna figura “famigliare”…
che brutta cosa.
alleviata solo dal fatto che, SPERO, lui sia cosciente solo in parte che “viva alla giornata”..
magari si è giàabituato al nuovo ambiente..
la cosa che mi fa più paura è l’impotenza.
per me, lui sta vivendo una sorta di prigionia. di tortura.
ogni tanto arriva qualcuno e lo ammanetta. o gli mette il sondino. o gli urla contro perché lui non si sta buono.
soffre. non può esprimerlo. può solo viverlo e patirlo.
chissàin che stato torneràa casa…
20 giorni fa lui magnava.
girovagava per casa.
passeggiava con mamma.
cmq, in sintesi: io i problemi li ho “dentro”, sicuramente.
ma quello che c’è fuori non mi aiuta, spesso e volentieri.
1 commentalone
mi sembrava proprio un “dogma”… stare da soli.
mamma mia quant’è bello stare da soli!
che libertà!
ma poi.. nella realtà…?
direi che, negli ultimi tempi (anni), tutte le volte che mi trovo da solo, mi auto-stresso.
davvero. sono più rilassato e “lento” quando sono in due (leggi: con Marzia), che quando sto solo.
mi prende una sorta di furia. furia di fare… troppo
troppi desideri
troppe informazioni
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tra le sensazioni più frequenti che ho, è la grande (sensibile) difficoltànel coordinare cervello -> azioni
con le parole, non ne parliamo. mi devo realmente sforzare, è una roba tutt’altro che naturale
con la scrittura su tastiera, sì, anche, a volte veramente “mi se ne esce la catena”
ma non parliamo dei gesti.. spesso mi scopro a fare goffamente più e più volte dei gesti che.. sembrano realmente denotare una sorta di DISABILITA’ al 95%
secondo me, al di làdell’aspetto “neurale”, comunque qualche problema fisico ci deve essere.
cioè, non è nemmeno un dubbio: ho fatto delle visite, e sembra proprio tunnel carpale.
3 commentsHouston, we’ve had a problem here
ieri sono stato a Giulianova, cittànatale di mammà, tra l’altro
ho dovuto registrare 3 brani, di mauro, su cui avevo precedentemente “inventato” delle parti di chitarra..
temevo il bordello sull’autostrada (che è chiusa in un tratto da qui a Giulianova, o meglio dire sequestrato).
per fortuna è andato tutto liscio.

il 3 brano “in ordine di esecuzione” era un brano su cui avrei dovuto usare il wah (lo ammetto: ho cercato di capire grazie a Internet se il modo più corretto fosse “wah wah o wha wha.. ma il risultato non è stato univoco. pazienza)
e insomma. vado per registare il terzo brano.. faccio per premere il wah (per accenderlo) e… era giàacceso.
morale: ho registrato i primi 2 brani col wah acceso. a metàcorsa.
questa cosa è maledettamente interessante (https://www.reddit.com/r/interestingasfuck/ , https://www.reddit.com/r/Damnthatsinteresting/), perché mi si accendono 2 pensieri, almeno:
a) il fonico può non accorgersene. può semplicemente assumere che il tuo ampli sia rumoroso, non tutti sono ricchi, magari il tuo ampli è una merda, ci sta
b) non me ne sono accorto nemmeno io. certo, il suono mi sembrava troppo squillante, sentiva una forte necessitàdi smussare le frequenze alte. ma.. pensavo fosse una sensazione derivata dalla ripresa (dei microfoni). a parte il fatto che il mio ampli (Marshall JTM30) ha la fama di essere squillante..
il pensiero interessante del momento è:
se parti da una situazione di NORMALITA’, e di colpo introduci DUE variazioni :
variazione 1: non sentire il suono del tuo ampli nella tua cameretta, ma in una regia di uno studio, microfonato
variazione 2: avere il wah acceso per sbaglio
.. potresti non accorgerti di una delle 2 variazioni, ma dare per scontato che sia UNA SOLA variazione, e quindi dare la colpa alla regia, al microfono, etc.. e non ad altro.
epilogo: durante il tragitto di ritorno da Giulianova, la colonna di TIR nell’altro senso era impressionante, in effetti.
1 commentPensées Massacre
non mi capita spesso di scrivere un post qui durante l’orario di lavoro.
ma.. niente, per oggi ho chiuso.
sono sempre distrutto ormai, dopo poche ore che sto qui.
troppo caos. troppa mancanza di sensibilità/educazione da parte delle persone.
tutti che si sentono in diritto di disintegrare la tua concentrazione per soddisfare un loro “momentaneo bisogno”.
sono molto affaticato.
e così, come molti fanno, mi sono messo anche io a vedere un video su youtube.
non l’ho ancora finito, ma ..
c’è sempre un misto di .. depressione (ah, sì, io ho proprio questo problema) e paura (ah, io AVRO’ questo problema).
papàsi esprime sempre meno chiaramente.
raramente gli escono frasi di senso compiuto.
pensate che tragedia…
una scena che ricordo, dell’anno scorso
quasi ogni pomeriggio andavo a riprendere papàal centro Don Orione.
lui andava lì la mattina, per fare terapia, e poi restava a pranzo.
una cosa curiosa è che lui si rifiutava poi di pranzare con gli altri pazienti.
e così ogni volta pranzava con gli infermieri. e poi lo parcheggiavano su una sedia, ed io verso le 14.30 lo andavo a prendere.
quando ci andavo, era sempre con un gruppetto di altre persone, anziani, con vari tipi di problemi.
e c’era questo signore, più vecchio di papà, praticamente senza denti, che non faceva altro che emettere un gemito di lamento
mi ricordo che quando si apriva la porta della stanza dove c’erano loro, lui tentava praticamente di scappare (sempre dicendo “EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE”).
e io pensavo: che tragedia.
poniamo il caso che io arriverò ad uno stadio in cui.. non sarò nemmeno in grado di comunicare alla persona che ho difronte COSA vorrei per stare bene, COSA mi da’ fastidio.
che tragedia.
eppure comunicare/parlare dovrebbe essere così naturale.
ho fatto bene a scrivere questo post,ora.
sempre meglio che vegetare.
1 commentQuark
ho questo ricordo, di quando ero piccolo
spesso, dopo cena, o la domenica.. vedevo i miei genitori, entrambi sul divano, intendi a guardare documentari, spesso erano documentari su animali, natura etc…
per me l’idea di stare lì magari 2 ore a guardarli era.. semplicemente inconcepibile.
per me sarebbe stato incredibilmente noioso. e soprattutto, non ce l’avrai mai fatta: ero troppo attirato da altre cose: il Commodore, la chitarra, la musica, Linux, etc…
a distanza di 30 anni, le cose sono un po’ cambiate.
per me l’idea di mettermi una sera a guardare un documentario sugli animali, magari sui pinguini, sarebbe .. rilassante. un sollievo. un momento di evasione da una realtàche spesso è piuttosto “densa”..
come cambiano le cose. e come cambieranno ancora?