Archive for the 'musica' Category
2012
vorrei tanto inaugurare questo nuovo anno all’insegna della musica.
con la musica attualmente più bella del mondo
Tortoise – Djed (estratto)
album:  Millions Now Living Will Never Die
No commentsAs a Night Without Moon
httpv://www.youtube.com/watch?v=w_50N4MtEzA
(from “entertainment in slow motion” – Ka Mate Ka Ora)
No commentsdi brutto.
appena uscito dal lavoro sono andato a Abruzzo Motori per raggiungere Mauro
poi sono salito in macchina sua e siamo andati insieme a Lanciano, a casa di Marco
portavo con me 6/7 (sei settimi) di tiramisù fatto da Zia Gina.
lungo la strada abbiamo preso una bottiglia di vino rosso.
siamo arrivati e.. praticamente abbiamo mangiato subito.
ho mangiato un frammento di bruschetta con non-so-che sopra.. ma era troppo piccante, e l’ho devoluta a Mauro.
poi cous cous, carne bollita, patate, salame..
la cosa insolita è che alle 20:30 praticamente la cena era finita. mi sembrava incredibilmente presto. ma era vero.
poi caffè. poi tiramisù di zia Gina.
e poi.. due chiacchiere. c’era anche la ragazza di Marco, che ormai si occupa anche lei della “cosa” di Marco, ossia dell’etichetta musicale da lui creata.
mi sembra una cosa così teneramente bella.
ho capito diverse cose. ma non le ho capite stasera. le ho capite bene da qualche giorno.
e stasera le ho solo applicate.
ho capito che quando mi scopro ad essere isolato (e annoiato), frustrato, non è sempre colpa degli altri.
questa sera c’erano probabilmente le condizioni giuste perché io fossi facilitato nell’uscire fuori.
la ragazza di Marco (silvia) prima che ce ne andassimo mi ha detto “allora una di queste sere magari io e Marco veniamo a pescara, e ci facciamo un giro insieme (a te) tra i vari locali per vedere dovere fare il “release party””.
generalmente mi ritrovo sempre tenuto in disparte da molte cose. come se fosse chiaro “che io non me ne posso occupare”.
io detesto essere passivo davanti agli eventi. vorrei essere coinvolto, sentirmi vivo, sentirmi parte di una squadra e avere un qualcosa da condividere.
ecco perché trovo che sia stato molto bello quando mia cugina è andata a casa della madre del uaglione, e come prima cosa,  lei l’ha messa a apparecchiare.
ha subito rotto il ghiaccio, l’ha fatta sentire “a casa sua”.
ecco perché questa sera sono tornato da casa di Marco con 5 CD e un vinile.

http://991.com/NewGallery/Faust-Disconnected-479358.jpg

http://claroimeridiano.files.wordpress.com/2011/01/84aebe0e992fbdc6f3cff62dfc1c03cb_full.jpg

http://www.deambularecords.com/wp-content/uploads/2010/12/Pineda-COVER-LP.jpg
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La custodia
(dalla rivista Chitarre, n. 90, Settembre 1993)
Robert Fripp: “[…] Ricordo che il batterista mi diceva che quando stava a Londra – che era abbastanza inospitale a quel tempo – scoprì che vi erano due tipi di persone che non sarebbero mai state picchiate dalle bande di teppisti locali: le cameriere e i musicisti”.
Vernon Reid: “E’ buffo. Ricordo che quando ero giovane ero solito provare in alcune delle peggiori zone di New York, e nessuno mi ha mai toccato. Ho visto cose piuttosto orribili, ma ne sono sempre rimasto fuori. Semplicemente attraversavo tutte queste scene con la mia custodia per chitarra e non sono mai incorso in alcun problema. Mi sono sempre sentito sicuro per qualche motivo”
Ho sempre ripensato alle parole di Vernon Reid. Ovviamente solo per questa intervista mi potrei classificare come un fan dei Living Colour, anche se non ho mai ascoltato un loro brano, ma posso rimediare presto.
Anche io mi sono sempre sentito protetto dalla mia custodia per chitarra.
La custodia su cui è attaccato un adesivo “TU sei più forte di qualunque droga”.
Un amico mi disse che era una bellissima frase, ma che non era vera.
Beh, difficile dire chi abbia vinto 🙂
Mi piacerebbe saper suonare un brano del genere.
Se fossi improvvisamente circondato da teppisti, potrei dire “ALT fermi tutti.”. Potrei tirare fuori la chitarra e suonare questo pezzo.
Forse mi salverei
httpv://www.youtube.com/watch?v=6lbvSBNLLoo
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jam
secondo me, per le edizioni future, non andrebbero mischiate persone con strumenti elettrici con persone con strumenti acustici
parlo a ruota libera.
ieri avevo forse più bisogno di suonare “io” che di accompagnare.
ma mentre accompagnavo, ho fatto dei paragoni.
mi è sembrato che.. fosse una metafora della vita, quasi.
in cui devi, a volte, supportare gli amici. fare quasi l’operaio di qualcosa (l’operaio-amico, l’operaio-accompagnatore, l’operaio-prestasoldi, l’operaio-autista, …)
ci trovavo un senso di “missione”.
poi però ho dovuto interrompere.
non mi stava piacendo.
sentivo che c’erano note stonate. ma proprio stonate tecnicamente. tra me, gli altri.. forse ero anche un po’ stanco.
e c’era pure qualcuno a cui puzzavano i piedi
e anche questa è una metafora della vita.
ecco quello che faccio, abitualmente, davanti al confronto con la vita :))
rimando, rinuncio. mi metto a guardare.
mi metto ad essere spettatore
ma è così male aspettare il momento giusto per affrontare determinate cose? magari aspettare il momento in cui ti senti non-depresso e invece pieno di vita?
mi resta un ricordo.. proprio per tutte queste cose che ho scritto, mi resta un ricordo di ieri.
No commentssemplicemente ieri
l’altro ieri ho sentito t., in chat, su gmail. non ci uscivo insieme da mesi..
mi ha detto se volevamo vederci a cena. l’altro ieri ero bello stanco.. ho rimandato a ieri.
l’ho chiamato verso le 18:30, quando sono uscito da lavoro, e mi ha chiuso il tel in faccia.
ho pensato “essè.. è partita la suola”..
mi stavo quasi rassegnando. un attimo prima che spegnessi il tel per fare un riposino, mi ha richiamato. stava partecipando ad una riunione (con altre persone) e non poteva rispondere.
mi ha invitato ad andare con lui e b. (la ragazza) a cittàsant’angelo, ad una sagra di cucina abruzzese + cucina siciliano + relativa guerra tra le due.
ho detto “ok!!”
lui mi ha detto di passare a casa sua verso le 20:30 / 20:45
sono arrivato. ho parcheggiato. ho consultato il citofono.. e non trovavo più i soliti nomi. nel frattempo ho visto lì sotto sua zia, con sua cugina credo.. ho salutato la zia ma non credo che mi abbia riconosciuto (da fuori il cancello).
ho chiamato t. sul cellulare. mi ha risposto b., perchè lui era sotto la doccia.
e mi ha aperto.
sono salito e ho visto i genitor di t., il cane, e tutto il resto.
l’atmosfera rilassata, tranquilla, la sensazione “qui sei di casa lo sai”.
e ho visto b. che stava ascoltando un pezzo della band di t., però in cui cantava sopra un’altra persona.
il dubbio era se andare subito a cittàsant’angelo (<- sono due volte che lo correggo, perché scrivo “antelo”.. la prossima volta lo lascio così), oppure aspettare gli altri del gruppo.
alla fine abbiamo optato per restare lì.. intorno.. nei paraggi.. fare due passi “in pineta”.
abbiamo parlato un po’ di l.
del posto in cui si trova ora. e di come la cosa mi ha sconcertato… vabbè ma questa è un’altra storia.
poi siamo tornati sotto casa di t.
in fondo alla strada c’era giàs., la ragazza di a.
appena s. e t. si sono visti da lontano, hanno iniziato a salutarsi sollevando prima la gamba destra (e entrambe le mani), poi la gamba sinistra (e entrambe le mani), poi la gamba destra facendo passare il braccio destro sotto.. etc..
è stata una cosa molto bella da fare.
credo che tutti noi staremmo molto meglio se ci esprimessimo di più e con più convinzione col nostro corpo.
infatti, direi che chi fa teatro, in generale, sta piuttosto bene (moralmente).
salvo bozza.e chiudo la porta di camera mia, che non ce la faccio più a sentire il tg3 con annessa suoneria del cellulare di mio padre (che invece probabilmente non sente nè l’uno nè l’altro).
ooh.
in macchina abbiamo parlato un po’ di mio padre. del fatto che, quando chiamano qui a casa gli operatori di wind, vodafone, etc… è LUI che annoia LORO parlando delle cose più disparate.
siamo arrivati lì e c’era veramente una fiumana di gente.
temevo di dover aspettare lunghi minuti.. invece ho ricavato un panino con la salsiccia in tempi piuttosto brevi.
c’era anche b2. mi ha chiesto se volevo un po’ della sua anguria.
io ho detto “……………dopo”.
in genere una persona media.. avrebbe interpretato “beh, forse non gli va. mò me la finisco e non dico niente”.
invece b2. .. ha lasciato 3 o 4 cubetti di anguria e me li ha messi davanti.
non ti ignora. ascolta quello che le dici.
 oddio oddio.. ho appena sentito la voce scocciata di mio padre. è al telefono con mia madre (che sta al mare).
mia madre sta chiedendo a mio padre di “controllare se gli operai, difronte, stanno lavorando”.
beh, dovrei attrezzare una webcam dal balcone della cucina. però poi mia madre come farebbe a vederla? non importa. la sola idea che c’è una webcam che “dàinformazioni” mi rasserena e mi dàun senso di pace interiore.
mm mando un sms a qualcuno in ufficio. probabilmente arriverò più tardi. e non esiste che lascio a metàquesto post per finirlo dopo.
bene. la cosa buffa è che DOPO ci siamo spostati nell’area “siciliana” e abbiamo mangiato altre cose.
mi fa ridere perché.. da quando sono nato, il dolce e/o la frutta sono sempre arrivati dopo, alla fine.
invece ieri.. è come se avessi finito la prima parte della cena, conclusa con i cubetti di anguria, e poi avessi ricominciato un’altra cena.
l’arancino era veramente immenso. infatti ne ho mangiato metà.
anche il cannolo era immenso. e.. mi ha fatto molto piacere vedere che quasi tutti, che pure non erano riusciti a finirlo, se lo sono riportati dopo a casa in un sacchetto.
poi mi sono preso un gelato.
poi siamo stati tutti intorno, ad un tavolo, a parlare.. a ridere. beh io.. sono stato molto spettatore.
ammiravo quasi tutti quelli che avevo intorno.
quanto mi piacerebbe saper parlare come loro.
e poi.. siamo tornati a casa.
sempre in macchina, io t. e b.
in macchina, ho fatto sentire un brano mio (quello del post precedente).
dopodiché, io SAPEVO qual era l’mp3 successivo. curiosamente, era un brano di t.
ma non ero sicuro che t. volesse ascoltarlo. o che gli facesse piacere.
così.. quando è finito il mio brano, io ho spento le casse MA ho lasciato acceso il lettore mp3.
avevo in mente di riaccenderlo dopo qualche minuto, quando sicuramente sarebbe passato alla traccia successsiva.
ho fatto un test.. ma .. cazzo troppo presto! c’era ancora il brano di t.
t. si è stupito. diceva.. “ma questo.. sembra il mio brano…”
allora ho riacceso.
era proprio il suo brano. e ce lo siamo sentiti dall’inizio.
dopo di quello… c’era un brano di fky. le petit robot. (*)
ascoltiamolo ora.
a me personalmente piace che una persona ascolti cose così differenti.. senza pregiudizi
abbiamo entrambi lodato l’inizio..
t. “io l’ho sempre detto che kussù è il migliore. io sarei capace di ascoltarmi fky per una notte intera..senza prendermi nemmeno una punta di peperoncino… vedi mò.. mò sto totalmente invasato“
è vero. è anche la mia sensazione. la capacitàdi invasarsi naturalmente.
 a 1:36.. t. ha detto “ecco.. questo è il tipico punto in cui alle feste si sente solo s2. che fa “aooooooooooooooo”“
 dai. dai che forse arrivo in tempo in ufficio!!!
 (*) questo brano me l’ha mandato un amico, che in quel momento era in spagna.
mi ricordo che gli ho fatto vedere il post originale, dove ne ho messo solo un frammento, e lui mi ha mandato tutto l’mp3:
in cantiere dodici ore al giorno
un paesotto, diciamo penne, ma nel deserto: qui ci sono solo i mulini a vento di don chisciotte
(e sono comunque riuscito a rimediare un aggressione dal fascio di turno -forse solo un arrogante violento molesto, ma che differenza c’è?- …)
enjoyÂÂ
No commentsProdigy “Serial Thrilla”
httpv://www.youtube.com/watch?v=0E7hzDYuZdk&feature=related
No commentsdedica
httpv://www.youtube.com/watch?v=37Rg0PMExDg
dedicato con grande affetto a tutti gli amici.
del cyberspazio e della vita reale.
e a quelli che abitano in entrambi i luoghi.
Francesco
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