Archive for the 'musica' Category
via tutti
oggi è 1 settembre
come amo fare, mi sono dato “un obiettivo”
per questo mese: ascoltare solo musica italiana.
questa mattina.. cosa ho ascoltato? “Gravità 9.81” degli Arti & Mestieri
l’ho inviata anche a Silv, che mi ha risposto di aver suonato con il loro sassofonista
poi ho ascoltato (ho iniziato ad ascoltare) Giudizi Universali di Bersani
ma poi è arrivato Pierluigi e abbiamo fatto colazione alle Torri Camuzzi
ora sono in ufficio e.. come avevo in mente di fare..
sto ascoltando La Voce Del Padrone di Battiato
papà. dove ti trovi, fisicamente, ora?
stai bene? sei sereno?
ti voglio tanto bene
ti vorrei tanto abbracciare
sarò vicino alla mamma
trolls mi ha chiesto se gli presto un’elettrica, che mi ridarà il 4
ho risposto “yes”
non so ancora con quale delle 2 uscirà di casa mia
No commentscomfortably numb
hey jude – live at knewborth, 1990
questo brano faceva sempre commuovere papà
al tempo stesso mi ricorda quando ero più piccolo
a come trascorrevo il tempo
c’erano meno NOOP, mi sento di dire
NOOP = “fare inoperativo”
oggi … non è stato tanto un buon giorno
sono partito con le migliori intenzioni.. poi mi sono scoperto, come avviene molto spesso, che quando mi metto a fare cose che io sono convinto mi piacciano, mi carico di tensione
l’altro giorno ho rivisto una foto
una foto.. assolutamente non da oscar
è stata scattata (da me) alle Poste di portanuova, se ben ricordo
e c’era davanti a me, in fila al bancone, una persona con la maglietta dei Travellers
e i jeans
e le scarpe da tennis
ASP = 10
No commentsquestione di fortuna?
avevo 12 o 13 anni
e vedevo questo:
e questo
per non parlare di Hey Jude. L’esibizione dei Pink Floyd.
tutto grazie a papà mio.
1 commentUna giornata particolare (2)
ciao
questa sera.. mi ha scritto Pierpi
anzi, prima mi ha chiamato. mi aveva chiesto se gli imprestavo un cavo D.I.
questo ha fatto riemergere il senso di “avulsione” dal mondo del “suonare” che purtroppo alberga in me
e cmq no, non credo di aver mai avuto un cavo D.I.
però gli ho chiesto come mai, a che gli serviva. c’era forse un concerto?
sì, c’era un concerto, vicinissimo casa mia, tra l’altro
così.. ho deciso di andarci. al Matta
tragitto:
now playing: Kelly Lee Owens – Corner of my Sky
sono arrivato realisticamente poco prima dell’inizio del concerto
offerta libera – “noi consigliamo 10 euro”
ho risposto: era già la mia idea!
c’erano realisticamente ben poche persone
non conoscevo assolutamente la band (“dogs of lands?”, ma io ero lì solo perché Pierpaolo faceva il fonico
non ho sbadigliato mai. il genere non mi faceva impazzire. ma loro nel corso della serata hanno suonato sempre meglio.
poi a metà concerto, c’è stata una sorta di presentazione dell’organizzazione “mediterranea”
con proiezioni di video, e testi di questo tipo:
ma, in che senso? il tizio col Mac non sapeva come fare lo schwa?
ogni tanto mi giravo intorno
vedevo altre presenze
presenze di persone con cui possibilmente avrei potuto condividere l’esperienza di andare alla Festa dell’Unità
la cosa sorprendente è che, a fine concerto, una di queste ragazze è venuta dritta da me.
“ma tu sei il figlio della professoressa Scassa”?
la prima cosa che le ho risposto è stata: sì! ma tu come hai fatto a riconoscermi??
ero con la mascherina.. e saranno passati.. mm… 25 anni, letteralmente
lei veniva a casa nostra, perché mamma era sempre solita far venire g0li9999999999999999999999999999999999999999999999999999 (Colin)
gli alunni a casa, per prepararli all’esame di maturità
Rosita. le ho detto di chiamare la mamma, che le avrebbe fatto ultra-piacere
le ho detto di aggiungere mamma su Facebook, visto che lei ce l’ha
lei ha provato a cercarla davanti a me.
non ha foto
ma.. dagli amici in comune sembrava lei.
anche se mi suonava un po’ strano (e l’ho scoperto in quel momento) che sul suo profilo c’era scritto
Macomb Community College
ROFL
now playing: BOC “poppy seed”
ciononostante, non riesco, in questi giorni, a non mangiarmi le pellicine
sigh
No commentsboy in a room
non mi fa impazzire come suona la batteria, ma…
è definitivamente la descrizione di un mio pomeriggio ideale
(Flynscot, youtube, cover: Weight off by BBNG & kaytranada)
No commentsvita di pi
kelly lee owens – ON
questo video mi devasta. lo trovo molto poetico. separazione (o morte)
e la mia sintesi: ok, dopo una separazione così sofferta, non è forse giusto dire che la nostra vita è distrutta per sempre?
io non credo di riuscire a voler superare il passato.
mi sembra più onesto continuare a ripetere ogni giorno che la vita è una merda. niente a senso (cit. Lamentazioni.org)
e attendere quel giorno, per trovare la pace.
“perché da vivi.. la pace nun ce l’avevano” (cit. Richard Benson stavolta)
No commentsdoveva essere una cosa bella
mi è successo n volte
tipo.. sto in macchina con qualcuno, questo qualcuno inizia a sciorinare una serie di brani musicali, magari mi chiede se ne conosco qualcuno; ma sostanzialmente non sembra interessato al fatto che io li stia apprezzando oppure no. che io stia bene oppure no. che io mi senta soggiogato oppure no.
voglio dire: se fosse stato senza di me in quel momento, si sarebbe comportato alla stessa maniera.
oppure a Capodanno, dove qualcuno si mette davanti al PC e monopolizza la scelta della playlist della serata, senza dare l’idea di voler far partcipare anche gli altri.
ho sempre vissuto male questi episodi. ma probabilmente è un discorso più ampio.
ci sono persone che, a pelle, mi hanno sempre e subito trasmesso una certa propensione a condividere (o forse dovrei dire meglio: convivivere) le cose, non solo la musica. A vivere veramente certi momenti “alla pari”. definirei queste persone dei comunisti sociali 🙂
altri invece (tipicamente con un forte carattere), mi hanno sempre dato l’idea di non preoccuparsi più di tanto di saper leggere lo stato d’animo dell’altro.
figuriamoci, quindi, avere un’idea dei suoi gusti.
Agli occhi di un osservatore qualunque, vista in mezzo ai suoi compagni di giochi molto più socievoli, Judy, una bambina di quattro anni, potrebbe sembrare un classico tipo da tappezzeria. Quando è il momento di giocare, esita a prendere parte all’azione e ne resta ai margini invece di immergersi in essa. Tuttavia, Judy è un’abile osservatrice della politica sociale nell’ambito della sua classe di scuola materna – forse la più sofisticata, fra tutti i suoi compagni, nella comprensione dei sentimenti altrui.
Questa sua dote emerge soltanto quando l’insegnante riunisce Judy e i suoi coetanei per fare quello che essi chiamano il Gioco della Classe. Questo gioco – che consiste in un modellino dell’aula di Judy, come una casa di bambole, con figurine che hanno al posto della testa delle piccole fotografie dei bambini e dell’insegnante – è un test per valutare la percettività sociale. Quando l’insegnante le chiede di mettere ciascun bambino nella zona della classe dove esso ama di più stare – l’angolo delle attività artistiche, quelle delle costruzioni, e così via – Judy è in grado di farlo con grande accuratezza. E quando le si chiede di mettere ciascun bambino insieme a quelli con cui ama di più giocare, Judy sa mettere insieme tutti gli amici migliori.
(from Daniel Goleman, “Intelligenza emotiva”)
No commentsho beccato..
su youtube “russian doomer music vol. 3 (superior)” , e ora sto in fissa con:
Черниковская Хата – Нажми на кнопку
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