Archive for the 'vita' Category

pensare

August 06th, 2009 | Category: vita

pensare e’ sempre stato oggetto di mistero, per me.

del resto e’ una cosa che non si puo’ insegnare, giusto? nessuno puo’ mettersi a sindacare sulla maniera in cui pensi. e’ un territorio intimo e segreto.

io spesso.. immagino che i miei pensieri vengano pronunciati da altre voci, voci di persone che conosco.

e, nello scegliere il “protagonista”, cambiano anche un po’ i contenuti, cio’ che decido di pensare.

molte volte credo che io stia solo recitando (avendo me stesso come unico spettatore), e che stia perdendo tempo, facendo pensieri non autentici.
ho sempre amato fantasticare sui dialoghi.

mi piacerebbe sapere come pensano gli altri.
come fanno? come fate? siete capaci di trascrivere le parole che vi siete detti quando avete deciso di lasciare il/la vostro/a ragazzo/a?
o di quando avete scelto l’universita’?

io non sarei tanto capace.. perche’ non penso in termini di “frasi”.. i pensieri mi attraversano come lampi. come quando ti viene un’intuizione.

pochi giorni ho riflettuto su una cosa: quando “mi fermo” e mi metto a riflettere, la prima cosa che mi penso e’: “sono qui”.

sono qui. nel senso sono qui, sdraiato sul letto. con gli occhi chiusi, a pancia in giu’.

e’ come se avessi il bisogno di partire da una base assolutamente certa, prima di partire con la tangente e fare innumerevoli altri pensieri.

perche’.. se il punto di partenza e’ fallace.. poi tutto quello che ci costruisci dopo non puo’ che essere un enorme macello, giusto?

questo e’ un tratto che mi porto dietro anche in altri ambiti. ad esempio, quando devo studiare qualcosa.. ho una gran voglia di partire dalla preistoria di quel qualcosa, e poi arrivare fino al punto che devo apprendere.
altri, magari, si lasciano trasportare dall’intuito, dal caso, e arrivano prima al risultato. che poi e’ quello che conta, no?

anche con i libri ho un rapporto strano.. si’, ho letto tutte e 238 le pagine. ma le ho lette veramente? magari se facessimo un confronto io e te sullo stesso libro, verrebbe fuori che la mia e’ stata una lettura imbarazzantemente superficiale.

ma… cosa cerco veramente dalla lettura dei libri? per quanto tempo un libro deve restare nella nostra memoria?

forse parto col presupposto (sbagliato?) di imparare qualcosa di piu’ sulla vita.

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E’ bello lavorare in Micso

February 24th, 2009 | Category: tmrc,vita

ci si sente protetti 🙂

2 comments

hai 15 minuti?

December 14th, 2008 | Category: vita

fai partire il brano, e subito dopo clicca qui.

grazie jaro 🙂

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dal romanzo “LA MELA D’ORO”, secondo della trilogia degli Illuminati

October 06th, 2008 | Category: vita

Ricordi la storia della Mela d’Oro, almeno nella versione emendata ed esoterica? La versione autentica e’ la stessa, fino a un certo punto.

Zeus, un vecchio terribilmente noioso, fra parentesi, aveva dato una festa sull’Olimpo, e aveva offeso Nostra Signora non invitandoLa.

Lei fece una mela, ma era di Acapulco Gold (qualita’ molto rinomata di marijuana), non di oro metallico. Scrisse Korhhisti sopra, alla piu’ bella, e la fece rotolare nella salda del banchetto. Tutti – non solo le dee… quello e’ un mito sciovinistico maschile – iniziarono a litigare su chi avesse il diritto di fumarla.

Paride non venne mai chiamato a giudicare; quella e’ solo una fantasia da poeta. La guerra di Troia fu soltanto un altro delirio imperialista, e non aveva alcun collegamento con questi eventi.

Quel che davvero accadde fu che tutti stavano rissando sulla mela, affannandosi e spingendosi uno con l’altro, e ben presto le loro vibrazioni – gli Dei hanno una vibrazione molto alta, pari alla velocita’ della luce – scaldarono la mela a tal punto da provocare il rilascio di pesanti fumi.

In una parola, tutti gli Olimpici si stonarono.

Ebbero una Visione, o una serie di Visioni.

Nella prima Visione videro Yahweh, un dio che abitava vicino in un suo mondo che si sovrapponeva al loro in alcune parti. Stava ripulendo il set per cambiare scenografica e iniziare un nuovo spettacolo.

Il suo metodo li colpi’, in quanto piuttosto barbaro. Stava infatti affogando tutti – eccetto una famiglia, alla quale permise di fuggire su di un’Arca.

“Questo e’ il Caos”, disse Mercurio. “Quel Yahweh e’ davvero cattivo, anche per essere un dio.”


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Intangibile ma vero

September 28th, 2008 | Category: vita

E’ risaputo, purtroppo, che nella vita conta pesantemente il “come” fai/dici una cosa. Perche’ purtroppo?

Perche’ in questo modo tutti gli agnellini che sperano di essere presi in considerazione solo per cio’ che decidono di fare o di dire vengono spesso sopraffatti, ignorati… forse cent’anni fa non era ancora venuto in mente a nessun sociologo/antropologo che il marketing c’entrasse anche coi rapporti interpersonali.

Anche se a molti puo’ sembrare assurdo, io ho sempre trovato che il “come” viene espresso anche nei mezzi di comunicazione telematica.

Una volta ho detto a un amico di proseguire una chat (su irc) con una persona, perche’ io in quel

momento avevo da fare.

Fu strano per me assistere alla svolta che prese quella discussione…

Ah… questo gran casino della comunicazione tra esseri umani…

E a proposito di cose intangibili…

soogle scrive:
buon pomeriggio amico
vanished scrive:
ciao sugo
soogle scrive:
e’ molto bello
soogle scrive:
cio’ che e’ successo
soogle scrive:
perche’ ti ho scritto… e mi sono detto “stavolta.. lui mi rispondera'”
soogle scrive:
e cosi’ e’ stato
soogle scrive:
l’ho percepito nell’energia che c’ho messo dentro
vanished scrive:
ahah ha funzionato amico
vanished scrive:
🙂
soogle scrive:
beh
soogle scrive:
mi sembra superfluo dire
soogle scrive:
che sei un figliaccio di puttana 🙂
vanished scrive:
ahhuhau grazie
vanished scrive:
ho cambiato rotta non so perche’
soogle scrive:
infatti e’ un caso
soogle scrive:
mo’ che hai cambiato anche avatar
soogle scrive:
hai parlato !
vanished scrive:
faccio altre cose uso il pc veramente poco
vanished scrive:
🙂
vanished scrive:
sono nella squadra di soccorso acquatico della croce rossa e vuoi o non vuoi è una cosa che ti assorbe tempo e risorse umane
vanished scrive:
nel senso di amicizie e quant’altro
soogle scrive:
mamma mia
soogle scrive:
mi sembri proprio
soogle scrive:
un essere straordinario
soogle scrive:
mah spero che un giorno
soogle scrive:
ripasseremo qualche ora insieme
vanished scrive:
quello sicuramente e grazie mille comunque
vanished scrive:
tu che fai ?
vanished scrive:
racconta
soogle scrive:
beh si continua a lavorare a micso
soogle scrive:
ora ho un contratto a tempo indeterminato
soogle scrive:
imparo .. anche se non velocissimamente
soogle scrive:
sara’ perche’ in questo periodo
soogle scrive:
ho anche bisogno di pensare ad altre cose.. tra cui me stesso
soogle scrive:
non sto benissimo al 100% , ancora qualche legame con l’ansia
soogle scrive:
ma tutto cio’
soogle scrive:
ha anche dei risvolti buoni
soogle scrive:
mi ha spinto a farmi domande su me stesso
vanished scrive:
amico una cosa che ho sempre stimato in te è l’estremo uso del pensiero che fai in ogni cosa
vanished scrive:
questa è una cosa molto bella
vanished scrive:
che stimo
vanished scrive:
tanto
vanished scrive:
mi affascina
soogle scrive:
c’e’ chi dice.. che faccio male a pensare troppo
soogle scrive:
in effetti a volte c’e’ rischio di cadere
soogle scrive:
nell’ossessione
vanished scrive:
si lo penso pure io
soogle scrive:
pero’ io.. diciamo che tendo a dare un significato alle cose ecco
vanished scrive:
ma perchè ti invidio
vanished scrive:
si si mi piace appunto il significato che trovi
vanished scrive:
nel tuo modo di essere stai bene sempre ecco cosa mi piace
vanished scrive:
sei te stesso
vanished scrive:
🙂
vanished scrive:
hai mai provato a vedere due o tre cose sulla polinesia e i maori
?
soogle scrive:
mai
vanished scrive:
ci sono alcune danze incredibili
vanished scrive:
mi sto tatuando a giorni completamente il braccio con motivi polinesiani
vanished scrive:
credo in non so quale modo di appartenere a questa cultura
vanished scrive:
ti mando un link da youtube se lo ritrovo che mi piace molto

vanished scrive:
la teatralità considerando che sono danze molto antiche è veramente pazzesca
vanished scrive:
http://it.youtube.com/watch?v=c-lrE2JcO44
soogle scrive:
guardo
soogle scrive:
minchia
soogle scrive:
sembra
soogle scrive:
pazzesco che calpestiamo la stessa terra
vanished scrive:
già
soogle scrive:
amico
soogle scrive:
torno di la’
soogle scrive:
a presto*
soogle scrive:
e di’ a decoder
soogle scrive:
che spesso vi penso

httpv://www.youtube.com/watch?v=c-lrE2JcO44

3 comments

Protected: rivelazione

August 16th, 2008 | Category: vita

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Neuromancer

June 23rd, 2008 | Category: tmrc,vita

Il mio rapporto con la lettura e’ ricominciato da qualche mese (dopo un silenzio di anni, credo), quando ho sentito dentro di me l’obbligo di leggere almeno Neuromante di William Gibson.

Il romanzo ha generato in me un senso di delusione centrifugo; improvvisamente ho preso coscienza di come molti film (che io ritenevo originali) si siano ispirati fin troppo pesantemente a Neuromante, diminuendo cosi’ il loro fascino:

1997 fuga da new york

strange days

matrix

per citarne alcuni.

Prima di affrontare la lettura del libro, sapevo ovviamente che si trattava di un romanzo cult, vincitore di numerosissimi premi.

E io, come se avessi dimenticato che anche i libri possono dare forti emozioni, mi chiedevo: “Ma.. cosa avra’ mai potuto scrivere W. Gibson per vincere tutti quei premi? Quali parole? Quali idee? Quali descrizioni??”

…dopo 2 pagine avevo gia’ la risposta:

Case aveva ventiquattro anni. A ventidue era stato un cowboy, un pirata del software, uno dei piu’ bravi dello Sprawl. Era stato addestrato dai migliori in assoluto, da McCoy Pauley e Bobby Quine, leggende del mestiere.

 

Aveva operato in un trip quasi permanente di adrenalina, un sottoprodotto della giovinezza e dell’efficienza, collegato a un deck da cyberspazio modificato che proiettava la sua coscienza disincarnata in un’allucinazione consensuale: la matrice. Ladro, aveva lavorato per altri ladri piu’ ricchi, che gli avevano fornito l’insolito software per penetrare le brillanti difese innalzate dalle reti delle multinazionali, per aprirsi un varco in banche-dati pressoche’ sterminate.

Aveva commesso l’errore classico, quello che aveva giurato di non commettere mai. Aveva rubato ai suoi principali. Aveva tenuto qualcosa per se’ tentando di piazzarlo attraverso un ricettatore ad Amsterdam. Non sapeva ancora bene come l’avessero scoperto, non che adesso avesse importanza. Si era aspettato di morire, allora, ma loro si erano limitati a sorridere. Naturalmente gli avevano detto che era il benvenuto… benvenuto a farsi i soldi. E ne avrebbe avuto bisogno. Perche’, sempre sorridendo, si sarebbero assicurati che non fosse piu’ stato in grado di lavorare.

Gli avevano danneggiato il sistema nervoso con una micotossina russa risalente ai tempi della guerra.

Legato a un letto di un albergo di Memphis, con il suo talento che veniva bruciato micron dopo micron, era rimasto in preda alle allucinazioni per trenta ore.

Il danno si rivelo’ microscopico, sottile, e completo.

Per Case, che era vissuto per l’euforia incorporea del cyberspazio, fu la Caduta. Nei bar che aveva frequentato come il numero uno fra i cowboy, l’atteggiamento dell’élite comportava un certo passivo disprezzo per la carne. Il corpo era la carne. Case era caduto nella prigione della propria carne.

……………

In Giappone, lo aveva saputo con assoluta certezza, avrebbe trovato la sua cura. A Chiba. O in una clinica legale, o nel sottobosco della medicina abusiva. Sinonimo d’innesti, giunzioni nervose e microbionica, Chiba era un magnete per le sottoculture tecno-criminali dello Sprawl.

A Chiba aveva visto svanire in due mesi di consulti e di esami i suoi nuovi yen. Gli uomini delle cliniche clandestine, la sua ultima speranza, avevano ammirato l’abilita’ con cui l’avevano menomato, poi avevano scosso lentamente la testa”

…alcune parti del libro rimangono per me ancora un mistero. Con tutto lo sforzo e la fantasia, proprio non sono riuscito a raffigurarmi cio’ che ha descritto Gibson – ma e’ stato cosi’ anche per prometheo, quindi mi sento consolato (invidio prometheo: la sua decoder ha letto e riletto Neuromante. Che uomo fortunato!).

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cerchiamo di capire insieme perche’ MYSPACE = MERDA

June 14th, 2008 | Category: musica,tmrc,vita

odio myspace.

fa cagare, non funziona un cazzo, MOLTO PEGGIO dell’open source.

non mi pare inoltre che questi ricchionazzi abbiano tutta la connettivita’ di cui hanno bisogno per sorreggere un gigante del genere (un gigante di merda, chiaro).

ma questo e’ il male minore. il male peggiore sono gli utenti, gli utenti stuzzicati dalla gran voglia di merda, e che pertanto si recano in un sito di merda per contribuire con la loro piccola merda di corredo.

video sucati da youtube, immagini hostate su quell’altra merda di imageshack, slideshow, mp3… ovviamente tutto frullato insieme in un bel frappe’ al gusto di SPRECO.

qualche esempio?

benissimo, vediamo un po’ di mettere alla berlina alcune myspace DIMMERDA che mi fanno crashare il browser per il solo fatto di aver OSATO aprire il loro myspace

#1 

http://www.myspace.com/bucky_kath

#2

http://www.myspace.com/mojavegringo

…e cronometrate il tempo che impiega il vostro computer a diventare un VIC20

per stasera basta.

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Tribute to Eddie Van Halen

June 14th, 2008 | Category: musica,vita

eddie jumping

Uno dei miei piu’ grandi eroi. Quando ero piu’ giovane, la sua figura rappresentava per me una sorta di stile di vita, molto piu’ che un semplice chitarrista (e compositore).

All’epoca ero talmente uscito di testa che avevo verniciato il manico della mia Ibanez per farlo sembrare in acero (la mia e’ in realta’ in palissandro), e ci avevo attaccato diverse strisce di scotch nero e bianco (mentre la storia narra che Eddie passo’ sopra il corpo della sua chitarra con le ruote della bicicletta verniciate di nero).

Non ricordo quanti anni fa ho comprato un piccolo libro “Van Halen Riff by Riff”, con tanti esempi del suo stile, i suoi riff piu’ famosi, etc..

All’inizio di questo libro c’e’ secondo me la piu’ bella definizione dello stile di Eddie che si potesse mai scrivere.

E’ in inglese, se qualcuno si offre di fare una splendida traduzione in italiano… 😉

“..this remind me of an experience I once had as a youth. At 14, while on a white-water canoe trip in Canadian wilderness, I was able to take a helicopter ride with a Vietnam vet combat pilot, who earned his stripes flying out wounded soldiers while under fire.

After flying level for a while, he suddenly pulled our bird up vertically and turned off the engine, commencing a manuever knows as “hammerhead”.

In total free-fall, the front of the helicopter dropped down towards earth like dead-weight and we started falling towards a lake below like a two-ton rock.

At what seemed like the last second, he flipped the engine on and we skimmed the surface of the water, feeling lucky to be alive. The combat pilot just turned to me and smiled ear-to-ear.

I often get this same feeling of exhilaration and surprise while listening to Eddie Van Halen’s guitar work.”  (Pete Prown)

A questo punto.. la durissima scelta.. che cosa potrei farvi ascoltare per dare un’idea?

Vi lascio con l’assolo di Eddie nel brano “Romeo Delight”.. dal disco “Women and children first”.. un disco che sembra piu’ bistrattato degli altri 🙂

 

 

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Talk!

June 02nd, 2008 | Category: tmrc,vita

tutto un procedimento fatto-apposta..

Oggi sono stato a correre al parco.

Come spesso avviene, non riesco a non pensare a niente.

Anzi, penso a troppe cose insieme, una frenesia di idee che quasi mi stordisce.

Ad ogni modo cercavo di capire cosa c’e’ che non va. Una delle cose potrebbe essere questa: lo spreco.

Tornato a casa, ho deciso dunque di aprire il primo dei 15 dvd multimediali col corso di Inglese uscito con L’Espresso.

Aperto il “cofanetto”, ho visto che dentro c’era piu’ di 1 dvd: 2 cd, 1 dvd, e un libretto.

Per tagliare corto, ho deciso di vedere il dvd multimediale sul portatile, dove ho Windows.

Non si leggeva bene, andava terribilmente a scatti.

Pensando che fosse un problema di lettore, ho deciso di spegnere il laptop e di accendere il fisso (che era spento per motivi di risparmio energetico, ovviamente).

Dopo 2 minuti che era “up”, sento un beep e vedo questo:

????

mio padre che si connette in ssh sul mio pc e mi chiede di venire in talk!?!?

mi sembrava troppo inverosimile.. e invece 🙂

(quando si usa talk, la schermata viene divisa in 2 parti: tu scrivi in quella superiore, l’interlocutore in basso – e non bisogna premere “Invio” per mandare messaggi: mentre scrivi, l’altro ti legge gia’)

 

E, a questo punto, vi lascio con questo piccolo estratto che mi e’ sempre piaciuto:

Tony Mobily si considera un ex-hacker, dice di aver perso quella spinta che lo portava ad essere molto curioso, di aver mantenuto sostanzialmente tutte le capacità necessarie, tranne la volontà di farlo. Dall’Australia – dove oggi vive e lavora configurando server ed installando diversi programmi – rivela che ha potuto costatare l’assenza di particolari caratteristiche legate ad hacker di diversi paesi, e che vi è una netta differenza tra l’hacker e l’eroe immaginario che oscura la sua figura reale. I film, a suo avviso, non riescono mai a rendere la reale sensazione che prova un hacker ad esplorare un sistema:

“Un esempio: un root si connette proprio in quel momento, mentre sei dentro con la password di un’altra persona, e ti sbatte una richiesta di talk, e quando ci parli ti chiede come stai, se hai risolto il problema del cane dal veterinario, ecc… E mentre tu ti rendi conto che l’utente cui hai fregato la password era un amico stretto del root, il root realizza che tu non sei quella persona… Questa è un’avventura, una cosa che ti carica d’adrenalina, una sfida che senti di poter vincere, una cosa che ci metterai due ore a raccontarla, ed a dire ai tuoi amici come tu sia riuscito a farglielo credere…Ma che in un film, semplicemente, non renderebbe l’idea”.

 

fonte: http://members.fortunecity.it/xenios/oscuro/Tracce1.htm

 

 

 

 

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