Archive for September 17th, 2014

.identity.

quante volte sono rimasto abbagliato da certe personalità

quante volte ho ammirato talune persone, sia per il loro carattere e/o per il loro modo di saper fare qualcosa

però onestamente

tante volte mi sono chiesto: ma io farei veramente a cambio con X?

la risposta (sempre onestamente) è sempre stata no

ma..

 

se dovessi fare a cambio col mio modo di suonare la chitarra.. lo farei con il chitarrista dei Mansun. senza dubbio. al 100%.

non so manco come si chiama

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#anchor

September 17th, 2014 | Category: ricordi,vita

oggi sono uscito da lavoro alle 17
dovevo andare dal medico, a farmi mettere un dito in culo.

l’appuntamento era alle 17:15.
io sono arrivato alle 17:16, e c’era una fila mostruosa.

odio tutto questo. odio quando non vengono rispettati appuntamenti del genere.

di fronte a me c’era una famiglia credo. padre madre e figlio “strano”.
ammetto di aver provato un po’ di pietà, di tristezza.
come se avessi pensato “come sono sfortunati”

poi a un certo punto ho visto che il figlio aveva tanato il padre che si era mezzo addormentato, e l’aveva fatto notare alla madre, bisbigliandole nell’orecchio, ridendo

il padre poi si è destato, e hanno riso tutti e 3 insieme.

mi ha trasmesso.. un senso di complicità e di serenità

e non ho potuto fare a meno di pensare, come sempre, di quanto possa essere anormale IO, invece..

cmq, a un certo punto, il medico mi ha chiamato.

pensavo di averlo già salutato, ma lui poi ha ridetto (con più enfasi) “ciaaaooooo”

..ma non ce l’aveva con me. mentre ero girato a poggiare lo zainetto, aveva ricevuto una telefonata (senza suoneria) e stava parlando con un’altra persona.

mi ha fatto piacere assistere a quel discorso. si sentiva che il medico era proprio accorato nel difendere…. l’ospedale della sua città, Popoli.

poi, come avvenuto già nelle sedute precedenti, mi ha pregato di essere rilassato.

e ho subito l’incursione. quando mi ha detto che non c’era più niente, ho esclamato “evvaii”, cosa insolita per me.

…ma ero felice.
per forza. non mi capitava da mesi di parlare al telefono del virus Ramsonware  del bar dei Casalesi e di sentirmi così partecipe, così compreso, così entusiasta, così al centro dell’attenzione.

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da qualche giorno, sotto casa dei miei, c’è un nuovo personaggio, che fa l’elemosina.

dice sempre la stessa cosa, ossia “ciao frate’ mica ti posso fare una rapina?”

oggi ero lì in macchina fermo al semaforo, e lui si è avvicinato.

“ciao frate’, mica ti posso fare una rapina?”
“certo” e mi sono girato verso il pozzetto dovevo sapevo di trovare almeno 3 monetine da 50 centesimi

mentre li prendevo, lui diceva “…così ti tiene profumata la macchina”

quando ho alzato lo sguardo, ho visto che aveva ficcato il braccio nella macchina, e mi stava poggiando un fiore sul cruscotto

 

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quando l’ho salutato, guardandolo negli occhi, lui mi ha chiesto com’era andata la mia giornata.

io gli ho detto: “mmmBene!”
lui mi ha risposto: “oooh . se il primo oggi che mi dice che la giornata è andata bene”

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oggi è stata la prima cena che abbiamo fatto tutti e 3 insieme, io Michele e Lorenzo.

l’idea c’era già da ieri sera, ma da come s’era detto io avevo pensato che magari era la solita cosa detta che poi non si sa perché non si faceva.

invece verso le 19 michele mi aveva scritto su whatsapp che aveva fatto la spesa , e che mancava solo un po’ di vino.

..vino che io avevo già fatto mettere da parte in ufficio.

e così a un certo punto ci siamo trovati in cucina tutti e 3.
io osservavo.
speravo.. che parlassero soprattutto loro tra loro.
è sempre stato così per me.. ho sempre sperato che ci fosse armonia tra le persone che avevo intorno

michele ha fatto le tagliatelle alla boscaiola.

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poi gli ho “rapinato” dal suo hard disk qualcosa come tipo 50 puntate del Tenente Colombo. domani ferc sarà al settimo cielo quando gliele copierò.

ma ora sono un po’ triste.
verrà il giorno in cui lopoc non abiterà più qui.
per me sarà la fine di un’epoca..
l’epoca in cui apro la porta di casa e mi sento perfettamente tranquillo e libero.

meno male che alla Designeria potrò sempre ordinare un Tiramisugo

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bar roberto

September 17th, 2014 | Category: un'incontenibile voglia di esprimersi,vita

qualche giorno fa sono stato al Bar Roberto, con il mio amico omonimo e una nostra amica

…un distruttivo aperitivo pre-pranzo, tale che poi a pranzo non sarei stato capace di mangiare alcunché.

ho ordinato un aperol, pensando che fosse qualcosa tipo crodino, invece rob mi ha fatto notare che probabilmente l’aperol era più alcolico del vino bianco che stava bevendo alessia.

che inesperienza..

a un certo punto, ho voluto fare un brindisi.
mi sono accorto che quei due non mi stavano precisamente cagando, allora ho sottolineato che era una cosa importante.

ho voluto dire a roberto che.. se c’era qualcosa che poteva esprimere l’essenza di ciò che per me ha sempre significato l’amicizia con lui.. quel misto di riscatto, di ribellione, ma al tempo stesso di vita, di entusiasmo.. questo qualcosa era espresso per me nel film

Qualcuno volò sul nido del cuculo

in particolare la scena in cui l’odiosissima infermiera proibisce ai pazienti di vedere la tanto attesa partita di baseball.

httpv://www.youtube.com/watch?v=9sxS-_D2opY

grazie a Hunicus, per avermi fatto incuriosire su questo meraviglioso film

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