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Bitcoin: io mi fido, tu ti fidi, noi ci fidiamo – by Merc @ Metro Olografix

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C’era una volta il baratto. Funzionava, per carità. Però, le “cose” erano pesanti, difficili da trasportare, e poco pratiche. Visto che l’argento costava così tanto, le persone — nel 2500 A.C. — cominciarono a scambiarsi piccole quantità di argento, che aveva — al contrario di barili di grano ed asini — il vantaggio di entrare nelle tasche.

Il sistema ha funzionato per centinaia di anni. Imbrogliare era difficile: la fabbricazione delle monete era un sistema per pre-pesare una quantità di argento (o di metallo prezioso). Una moneta aveva una forma, ed un determinato spessore, per una ragione: tagliare “pezzi” senza destare sospetti era perlomeno difficile. Poi le cose si sono evolute, le monete pesavano, ed e’ arrivata la carta. Carta! All’inizio, la carta era un modo per un governo di dire “se porti questo pezzo di carta alla banca centrale, ti diamo l’equivalente quantità di oro”. Si chiamava il “gold standard”. Da qui all’abbandono del “gold standard” si entra in un territorio pieno di teorie e decisamente molto burrascoso. Però si arriva ad oggi, dove la domanda “Quanto vale un euro?” ha una risposta che ha del fenomenale: “Quanto sei disposto a pagarlo”. Oggi come oggi, c’è un completo distacco tra la vera forza di un paese, ed il valore della loro moneta. I valori sono decisi completamente dal “mercato”. L’Euro vale X, ma se l’Europa comincia a sgretolarsi, allora l’Euro varrà una frazione di X — o persino zero.

E poi, ci sono i Bitcoin: che cosa sono?

La risposta è semplice: è un bene prezioso (come l’oro) che va cercato… digitalmente. Cercare un Bitcoin è come dotarsi di un picchetto digitale, e cominciare a scavare — in un posto a caso. Si prende un pezzo di terra, si controlla: se è oro, si fa festa; se non lo è, si passa al prossimo pezzo di terra. E si ripete il processo — miliardi e miliardi di volte.

Se si è inclini alla crittografia, il modo in cui vengono creati i Bitcoin è geniale. Il risultato pratico è che:

* Il sistema permette la creazione di circa 25 Bitcoin ogni 10 minuti.
* Questo limite viene applicato incrementando matematicamente la difficoltà con cui vengono generati i Bitcoin.
* Ogni persona ha una lista _completa_ delle transazioni avvenute nel network. Ripeto, la lista _completa_ dal primo giorno all’ultimo. Due utenti con un “Bitcoin wallet” avranno entrambi la lista completa.
* Se si “spendono” dei Bitcoin, viene aggiunto un elemento a tale lista, e si fa un _broadcast_ al network del nuovo elemento in modo che tutti abbiamo una versione aggiornata della lista
* Il numero complessivo di Bitcoin e’ di 21 milioni. Questo e’ un numero stabilito a priori. Circa la metà di questi è stata “trovata”; nel 2016, i Bitcon trovati saranno in totale circa 15 milioni; entro i quattro anni successivi, circa 17.5 milioni. E poi ancora si arriverà a 19 milioni in altri quattro anni. A quel punto, cercare sarà seriamente difficile — e la ricompensa possibilmente molto alta.
* Non esiste organizzazione centrale che prende decisioni di nessun tipo.
* Un Bitcoin può essere “spezzato” in frazioni estremamente piccole.
* Le transazioni sono anonime al 100%. E’ sostanzialmente impossibile risalire a chi ha fatto la transazione.

Molto parlano dei Bitcoin come qualcosa di completamente nuovo: una moneta “generata dal nulla”; molti asseriscono che un Bitcoin non dovrebbe avere alcun valore, e che c’è una “Bolla speculativa” in corso. Molti altri dicono che se tutto il mondo davvero utilizzasse questo sistema, l’elenco di transazioni da tenere aggiornato diventerebbe impossibile da gestire.

Il fatto è, che c’è veramente poca differenza tra le monete “normali” ed i Bitcoin. In effetti, c’è una sola sostanzialissima differenza:

* I Bitcoin sono completamente decentralizzati, e governati da formule matematiche e programmi software, mentre i soldi “normali” sono gestiti dalle banche centrali dei governi sovrani.

Quanto vale un Euro? Dipende da quanto ti fidi dell’Euro, da quanto pensi che varrà domani. Quanto vale un Bitcoin? Dipende da quanto ti fidi dei Bicoin, da quanto pensi che varrà domani.

Ricordiamoci che in ogni stato è altamente illegale stampare monete alternative; io come cittadino commetto un crimine se stampo delle banconote con la mia faccia sopra, e dire “questo e’ un Mobily — ve lo vendo e compro a 0.50 Euro”. E’ illegale per un motivo: il governo deve assolutamente fare in modo che la fiducia verso la sua moneta sia inattaccabile; se i Mobily diventassero diffusi, a se i cittadini cominciassero a fidarsi dei Mobily più degli Euro, l’Euro sarebbe destinato al collasso.

Il bello è che i Bitcoin sono _esattamente_ questo. Solo che non c’e’ un Mobily da perseguire; non ci sono banconote da distruggere; non c’è nulla che si può attaccare con distinzione per portare la nuova moneta al collasso. Per assurdo, se domani tutti gli italiani decidessero di fare la maggior parte delle loro transazioni in Bitcoin tramite smartphone, il governo avrebbe effettivamente le mani legate.

E’ un sistema perverso, quello monetario attuale, dove il valore di qualcosa vale quanto ti “fidi” di una moneta (o da quanti soldati hai) e non da quanto oro hai effetti nelle riserve. Ebbene, lo stesso sistema perverso è usato da Bitcoin: ora c’è un gruppo di persone nel _mondo_, che si “fida” di queste “cose” chiamate “Bitcoin”. Io mi fidi, tu ti fidi, tutti ci fidiamo.

Poi se un giorno arriva il momento in cui bisogna dare da mangiare alla propria famiglia, bisogna essere pagati, e bisogna decidere tra aria fritta governativa ed aria fritta matematica, il risultato — in un momento di profonda crisi monetaria — potrebbe essere scontato. E potrebbe non piacere a molti.

Bibliografia essenziale
[1] https://en.bitcoin.it/wiki/FAQ

Immagine di Isokivi/Wikimedia Commons tratta da: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Bitcoin_%22challenge_coin%22.jpg (Lic. CC-BY-SA 3.0

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