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Metro Olografix ricorda Giancarlo Livraghi (1927-2014)

Credo di essere stato, per tutta la vita, una specie di hacker culturale. Ho sempre avuto l’invincibile tendenza ad andare oltre la superficie delle cose, a cercare notizie e informazioni diverse da quelle più diffuse. Insomma sono inguaribilmente curioso. (Giancarlo Livraghi, marzo 1998)

livraghi

Un po’ tardivamente, vogliamo pubblicare un piccolo ricordo di Giancarlo Livraghi, un nome importante per il mondo della pubblicità e per l’Internet italiana. Vero pioniere della comunicazione, Livraghi ci ha lasciati lo scorso 22 febbraio. La notizia è stata però diffusa solo qualche giorno dopo, a esequie avvenute.

Era nato a Milano il 25 novembre del 1927; laureatosi in filosofia all’Università degli Studi di Milano, ancora da studente già comincia una lunga vita di lavoro, come giornalista e redattore; già nel 1952 è copywriter presso la CPV (Colman, Prentis and Varley. Diventerà direttore creativo e nel 1966 è capo di quella che diverrà la maggiore agenzia pubblicitaria italiana: McCann-Erickson. E sempre in McCann-Erickson – ma presso la sede di New York – approda nel 1975 come executive vice-president.

Al rientro in Italia fonda la Livraghi, Ogilvy & Mather, una piccola agenzia che crescerà rapidamente: è il 1980. Resterà in nel mondo della pubblicità fino al 1993, quando inizia una sorta di nuova vita, interessandosi alla comunicazione in Internet e ai diritti civili legati alla Rete, fondando ALCEI, l’Associazione per la Libertà della Comunicazione Elettronica Interattiva.

Alcuni di noi lo avevano conosciuto di persona, altri attraverso i suoi innumerevoli scritti: da articoli per testate cartacee e online, a libri in diverse lingue. Molto di questo materiale è leggibile gratuitamente in Rete. Gandalf, il suo sito personale, è il miglior punto di partenza per chi volesse leggere (o rileggere) le sue parole.

Sul sito di ALCEI, scrive Andrea Monti:

Il suo continuo sostegno alla causa dei diritti civili online e l’attenzione al lato umano della Rete lo hanno reso uno dei padri fondatori dell’Internet italiana.
Tutti, in un modo o nell’altro, gli siamo debitori e abbiamo il dovere morale di continuare a percorrere la strada che Giancarlo, con lucida preveggenza, aveva tracciato con la fondazione di ALCEI.
Addio, Giancarlo, che la terra ti sia lieve.

E a propositodi “lucida preveggenza”, lo vogliamo ricordare con un estratto – ancora spaventosamente attuale – della prefazione che scrisse per “Spaghetti Hacker” dei “nostri” Stefano Chiccarelli e Andrea Monti (recuperabile qui per intero):

Con un’infinità di pretesti, compresi gli hacker, “poteri” di ogni sorta (politici, economici, giuridici, amministrativi, informativi) stanno cercando di ingabbiare la rete, per riportarla nell’alveo conosciuto e controllato della vecchia cultura, così omogeneizzata e ripetitiva da aver perso ogni sapore. Aiutati dallo smisurato potere di quella spaventosa forza distruttiva che affligge, da sempre, la nostra specie: la stupidità.
Finora, non ci siamo riusciti, ma se la morsa si stringerà (come purtroppo è possibile) farò tutto ciò di cui sarò capace per romperla. Ma inventerò identità fasulle, mi collegherò dalla Moldavia fingendo di essere in Tanzania, o non so che altro… insomma imparerò le tecniche necessarie per “bucare” il sistema. In quel caso sarà difficile resistere alla tentazione di sfottere, e se possibile danneggiare, i perversi meccanismi del Grande Inquisitore – o di quello che Frank Zappa chiamava the Central Scrutinizer.

Era il 1997, ma il discorso resta validissimo. Non ce ne dimenticheremo. Ciao Giancarlo, e grazie.

Immagine tratta da un video del 2009 reperibile su http://www.youtube.com/watch?v=vbdK4jAnXXQ.

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