Jan 4
Compito in classe
Stasera ho visto un film con Paoletta. Un film che mi e’ stato consigliato da Giorgio, quel signore che ho conosciuto su Internet, quella sera.
“Le mele di Adamo”.
Stavo pensando che non sarei tanto in grado di farne un riassunto. O meglio: non saprei estrapolare velocemente il significato di questo film.
Se dovessi scriverci un tema, sarei in difficolta’. Fare considerazioni “generali” e di ampio respiro su un film, un brano musicale, un quadro, etc… mi ha sempre dato l’idea di “freddezza”, di una lucidita’ che non sento di avere, in questi casi.
Ho visto questo film. L’ho vissuto. Mi e’ sembrata una storia vera, ma non nel senso di realistica.
Una storia di personaggi che hanno rapporti “veri”, senza filtri, senza censure, senza segreti, che non rinunciano a picchiarsi per dar sfogo alla propria rabbia.
Una storia che lascia delle ferite, ma che porta con se’ anche un’evoluzione, una maggiore presa di coscienza e magari un modo diverso di portare avanti gli stessi ideali.
E’ un film che parla della fiducia (della fede, in questo caso). Di un momento buio della fede.
Questo scriverei, sul compito in classe.
Camminavo sulla spiaggia
a fianco del Signore.
I nostri passi si imprimevano
nella sabbia, lasciando
una doppia serie di impronte,
le mie e quelle del Signore.
Ciascuno di quei passi
rappresentava
un giorno della mia vita.
Allora mi fermai e mi voltai
per guardare tutte quelle tracce
che si perdevano lontano.
E notai che a tratti,
invece delle due serie
di impronte,
ce n’era soltanto una.
Rividi così tutto il cammino
della mia vita.
Ma, sorpresa!
I passaggi
con una sola serie di impronte,
corrispondevano
ai giorni più tristi
della mia vita.
Giorni di angoscia e
di impazienza, giorni di egoismo
e di cattivo umore,
giorni di prove e di dubbi,
giorni incomprensibili,
giorni di sofferenza.
Allora mi rivolsi al Signore
con tono di rimprovero.
“Tu ci hai promesso
di restare con noi
tutti i giorni.
Perché non hai mantenuto
la tua promessa?
Perché mi hai lasciato solo
nei momenti peggiori
della mia vita, nei giorni
in cui avevo più bisogno
della tua presenza?â€
Il Signore sorrise.
“Figlio mio, piccolo mio,
non ho cessato di amarti
un solo momento.
Le sole orme che vedi
nei giorni più duri
della tua vita
sono le mie …
in quei giorni …
ti portavo in braccio.â€
2 Comments so far
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visto l’estate scorsa durante il Flaiano…bellissimo.
Me lo rivedrei volentieri…anzi domani me l’affitto.
ah grazie per la foto del tipo di Berlino, mi sento io in versione Emo 😛
HiJQjI Vasyu testit vasyu.net