Archive for November 30th, 2006

Post mortem

November 30th, 2006 | Category: vita

Chissa’.

Forse dopo la morte avremo il diritto di conoscere alcune verita’ (tipo: cos’e’ successo veramente a Ustica?) o altre cosette piu’ personali (tipo: di quanto e’ stato il salto piu’ lungo che ho fatto in vita mia?).

Io vorrei sapere quanto sono pensato dalle altre persone.

Io penso molto agli altri. Le persone che conosco mi vengono sempre in mente. Mi piacerebbe sapere che posizione occupo nella loro hit parade.
Ok, la smetto di mentire..

voglio sapere se lei mi pensa, se ho la benedizione di occupare i suoi pensieri, voglio sapere quanto in basso mi trovo, perche’ lei pensa a cose che io nemmeno conosco, ha visto luoghi che io non ho visto, fa’ cose che io non so fare, ha desideri che io ignoro.


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Palline depositate da Dio

November 30th, 2006 | Category: vita

Ciao,
3 minuti fa ero a letto. Beh, ci sono anche ora. Ma 3 minuti fa ero disteso, col portatile sulle gambe, e stavo vedendo Takedown. Si’… lo so… fa parte di me: mi piace stagnare su certe cose.

Questa sera, per vari motivi che alcuni di voi possono ben intuire, ho lasciato il cellulare acceso. Sapevo che di li’ a poco sarei crollato (assurdo: alle 23.40 ho gia’ sonno)…ma volevo lasciare aperte le porte della speranza. Chi lo sa, forse una birretta.. o un cicchetto.. o 2 passi.

Mentre guardo il film, precisamente nella scena in cui Kevin chiama l’amico Alex e quest’ultimo se la sta spassando con l’ex di Kevin, sento quel suono.

Il suono di un sms appena arrivato. Suono che ho preso direttamente da Counter Strike (beh, per la precisione, dalla sua versione modificata “War Craft 3”). Il suono che si sente quando il tuo personaggio aumenta i punti-esperienza.

Mi alzo immediatamente. Pensavo fosse un suo messaggio. Ho letto il messaggio.

Ho continuato a pensare che fosse un suo messaggio, mandato dal cellulare della madre. Ma il numero della madre ce l’ho, e non e’ quello.

Il messaggio diceva: “Oggi non ho risposto x’ ero a prendere il caffe’ senza tel. Poi nn mi sono sono fermata mai. Volevi…? Dirmi che sono una pasticciona?”.

Mmmmm..

Ho richiamato. Da casa mia. Volevo avvisare questa persona che era il caso di riscrivere l’sms a chi di dovere. E poi ero anche curioso.

Cosi’ la chiamo. Ha una bella voce. Le spiego il tutto. Lei mi dice che e’ molto strano perche’ invia sempre gli sms da numeri che ha nella rubrica.

Al che mi viene in mente di dirle anche un’altra cosa, e cioe’ che qualche mattina fa un numero (che forse era proprio il suo) mi aveva chiamato .. e mi diceva che mi stava richiamando perche’ IO avrei telefonato a QUEL numero per chiedere AIUTO.

ahuauhahuauhaa

A lei sembrava tutto piu’ impossibile..

Dall’accento non mi sembrava molto lontana. Infatti gliel’ho chiesto. E’ di Pescara. STRAROTFL.

Le dico che anche io sono di Pescara. Lei non mi crede. Pensa che sia pugliese, tipo di Bari.

Le chiedo cosa fa nella vita. Lavora. Pure io. Anzi, per l’esattezza sono in prova, in un provider sulla Tiburtina.

Lei taglia un po’ corto. Le dico: “A presto”.

Dopo qualche minuto, altro sms: “Quando sei nato?

Non ho mentito. Ho detto che sono del ’78. Troppo? Troppo poco? Chi lo sa.

Fatto sta che ora ha anche una mia email.

E’ la seconda volta nella vita che mi succede una cosa simile.

La volta precedente, e’ stato veramente come un film. Oddio.. non mi ricordo il nome.. ma come no, si’: Alessandra.

Dopo innumerevoli sms scambiati nel periodo in cui Wind ce lo faceva fare gratis, l’ho anche incontrata.

Bella. Ci siamo anche baciati un po’. Mi ricordo che eravamo su una panchina, a Villa Sabucchi, e le leccavo il collo.

Anni dopo ho giocato di ruolo col fratello.

Poi l’ho rivista. Mi sembrava che fosse rimasta abbastanza umile. Insomma, non era inavvicinabile come la maggior parte delle ragazze belle.

La prima volta che ho visto Alessandra e’ stata in un ristorante cinese. Ci eravamo messi d’accordo.

Lei andava li’ col uaglione. Io sarei entrato a prendere qualcosa d’asporto. I nostri sguardi si sono incrociati per qualche secondo.

Avevo ancora la Y10. Mi ricordo che nel tragitto ascoltavo i Led Zeppelin. Mi ricordo il pezzo ma non il nome.

Un’altra volta ci siamo incontrati alla Nave di Cascella. Temevo. Temevo che fosse un agguato. Perche’ qualche giorno prima mi stava chiamando. L’ho richiamata con voce sognante e.. mi ha risposto il uaglione, che si era chiuso in bagno e aveva sgamato tutto.

Mi ha detto che ero un figlio di puttana.

Cmq in quel caso, il tutto era nato da una precisa volonta’ di Alessandra. Ha voluto provare a mandare un sms ad un numero a cazzo, e ha trovato me.

In questo caso invece… devo questa piacevole conoscenza ad un errore delle macchine.

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